Campania, delegazione di parlamentari M5S incontra l’assessore Vetrella
Incontro questa mattina nel capoluogo partenopeo tra l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, ed una delegazione di parlamentari del Movimento Cinque Stelle, tra cui il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Deputati e senatori del Movimento 5 stelle hanno posto una serie di domande sulla situazione dei trasporti in Campania. Vetrella rispondendo ai quesiti posti ha affrontato il tema della Rete di servizi regionali (“l’abbiamo aggiornata, creando sia l’hardware che il software, per metterla al passo con l’evoluzione dei tempi”); la manutenzione dei mezzi del trasporto pubblico locale: “tra la Regione e Trenitalia non e’ ancora chiaro a chi spetta sostenere i costi verso quelle che sono le infrastrutture nazionali”. Alla richiesta dei parlamentari M5S, di spostare la fermata della linea della metropolitana da Gianturco a San Giovanni a Teduccio, per decongestionare il traffico, Vetrella ha detto invece che “e’ gia’ stato fatto”. Nel Piano dei trasporti regionali della Campania 2014/2020 “abbiamo – ha aggiunto Vetrella – programmato le smartphone station per migliorare i collegamenti”, mentre alla richiesta di istituire una Consulta sulla mobilita’ l’assessore ha detto che “c’e’ gia’, l’abbiamo convocata tantissime volte”. “Non ci sono invece soldi – ha proseguito Vetrella – per l’istituzione del collegamento Pozzuoli-San Giovanni”, richiesta che e’ stata espressa dai parlamentari M5S, che all’assessore hanno anche chiesto di prevedere uno sconto per gli utenti che acquistano un abbonamento annuale. “Ho fatto questa richiesta, che condivido, ai ministeri competenti da due anni, sto ancora aspettando una risposta”, ha detto Vetrella. I parlamentari Cinque Stelle hanno poi incalzato l’assessore ad incentivare l’acquisto del biglietto di trasporto a bordo, e chiesto di attivare i collegamenti su ferro tra Avellino e Rocchetta. “Su quest’ultimo punto – ha risposto Vetrella – non ci posso far nulla. Ci vogliono soldi, circa 700 milioni di investimenti a detta di Rfi, e il traffico passeggeri non e’ elevato. Diamo preferenza al ferro – ha aggiunto Vetrella – dove c’e’ un elevato traffico passeggeri”. “Come Regione abbiamo l’obbligo di fornire servizi di trasporto pubblico dove c’e’ utenza”. Vetrella e’ poi tornato su Trenitalia criticando la societa’ per aver investito piu’ soldi nel trasporto pubblico locale al Nord che al Meridione. Sull’alta velocitá Napoli-Bari ha poi aggiunto: “Abbiamo trovato gia’ il progetto, ma dalla mia valutazione da ingegnere non ho mai visto una linea di alta capacita’ piena di cosi’ tante curve”. Sul fondo nazionale trasporti Vetrella ha affermato invece che il governo ad oggi non ha previsto per la Campania “nemmeno un euro per gli investimenti”. L’assessore ha poi risposto su porto e metropolitana di Napoli. Sull’accorpamento delle autorita’ portuali di Napoli e Salerno “non riesco a dire nulla se non vedo prima un piano industriale”. Sulla metro ha detto: “Vogliamo chiudere l’anello con la costruzione della stazione Di Vittorio. Non saranno stazioni delle belle arti perche’ dell’arte nelle stazioni non me ne frega niente; i soldi che si spenderebbero possono essere utilizzati diversamente”. Infine sulla Circumvesuviana: i parlamentari hanno chiesto a Vetrella le strategie della Regione, anche in riferimento ai pochi treni in circolazione e alle situazioni di abbandono in cui versano diverse stazioni soprattutto sulla tratta Baiano-Napoli. “Abbiamo aumentato i treni, da 38 a 60 – ha detto l’assessore -, e avviato il risanamento dell’Eav che ha oltre 1 miliardo di debiti”. Da parte degli esponenti pentastellati la richiesta a Vetrella di evitare che i mezzi Eva acquistato con fondi UE non finiscano “nel calderone della curatela”. “Non abbiamo strumenti per intervenire”, ha detto l’assessore. Luigi di Mario, a proposito di detrazione degli abbonamenti sui mezzi pubblici ha annunciato che presentera’ un emendamento nella legge di stabilita e ha invitato Vetrella a far pressioni verso la sua parte politica di riferimento in Parlamento a sostenere questa battaglia.