Brasile, scioperano i dipendenti locali delle sedi diplomatiche

 Brasile, scioperano i dipendenti locali delle sedi diplomatiche

Gli impiegati locali di 13 missioni diplomatiche brasiliane nel mondo hanno scioperato per due giorni per chiedere salari piu’ alti. Gli aderenti all’Associazione internazionale dei funzionari locali dipendenti nel mondo dal ministero degli Esteri brasiliano (Aflex) hanno incrociato le braccia il 13 e 14 maggio nelle sedi diplomatiche di Atlanta, Bruxelles, Francoforte, Hartford, Houston, Londra, Los Angeles, Montreal, New York, Parigi, San Francisco, Toronto e all’ambasciata brasiliana a Berna. Ci sono state, invece, manifestazioni presso le sedi in cui lo staff si e’ vestito di nero a lutto a Caracas, Roma, Parigi, Tokyo, Boston, Ginevra, Lisbona, Miami, Milano, Rotterdam, Washington e alla delegazione permanente presso le Nazioni Unite. I manifestanti puntano all’aumento degli stipendi, bloccati da oltre tre anni. Chiedono anche piani di carriera chiari e piu’ diritti. Il ministero degli Esteri brasiliano, pero’, ha immediatamente bloccato ogni ipotesi di trattativa, facendo sapere che gli impiegati locali sono soggetti alle leggi e alle condizioni di mercato del paese in cui operano. Di conseguenza, non c’e’ modo di negoziare salari e condizioni di lavoro a livello globale. Due giorni di stop per chiedere salari piu’ alti e migliori condizioni di lavoro Nel frattempo, gli interessati “sono tornati al lavoro e alle normali attivita’ – si legge in un comunicato di Aflex sul sito internet dell’associazione -. Crediamo fortemente che lo sciopero sia l’ultima risorsa che debba essere usata. Infatti, due anni fa l’Aflex aveva espresso preoccupazione sulla vicenda e l’anno scorso ha cercato di sensibilizzare il ministero degli Esteri brasiliano e altri organismi governativi sull’ambiente di lavoro degradante in diverse sedi e sul fatto che i Mondiali di calcio avrebbero causato un incremento della domanda dei visti. Purtroppo – spiega l’associazione -, le nostre preoccupazioni sono state ignorate. Crediamo che le questioni chiave presentate dalla categoria attraverso il ‘Manifesto dell’Aflex’ presentato il 13 maggio al Senato da Paulo Paim, potra’ attirare l’attenzione del presidente Dilma Rousseff. Infine – conclude il comunicato -, tenendo conto che noi lavoriamo per il ministero della ‘diplomazia’, facciamo appello per l’avvio di una trattativa aperta con Aflex e che prevalgono buon senso e di dialogo, evitando cosi’ una situazione di stallo”

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