Beneduce (Fi) attacca De Luca: “Sanità. I cittadini vittime delle sue rivoluzioni mancate”
“Il 25 novembre negli ospedali i turni rimarranno scoperti a causa dell’allineamento alle direttive europee sulla regolamentazione del lavoro in corsia. Le liste d’attesa continueranno ad allungarsi per la mancanza di personale. I cittadini non avranno un’assistenza adeguata ed efficace e la Sanità pubblica sarà il più colossale ed innegabile fallimento di una legislatura partita male e destinata ad essere ricordata più per le vicende giudiziarie del governatore, che per la rivoluzione da lui annunciata”. Flora Beneduce (Fi), consigliere regionale della Campania, è furiosa per le modalità con cui Vincenzo De Luca sta gestendo la Sanità. In attesa di insediarsi, il 2 luglio scorso, non partecipò alla Conferenza Stato – Regioni, in cui si decise di tagliare 50 milioni di euro al comparto sanitario in Campania in base ad un decreto legislativo del 2011, che stabiliva i criteri di ripartizione di fondi sulla base dell’aspettativa di vita. E in Campania si muore due anni prima rispetto alla media nazionale. Appare chiaro, che, senza strumenti ostativi – dovuti anche all’inesperienza dei neoletti governatori del Sud, che hanno sottoscritto il documento nel quale veniva ripristinato il modello Calderoli del 2011 – le risorse destinate alla nostra regione avrebbero subito una drastica riduzione. “Abbiamo perso 50 milioni, ma Vincenzo De Luca preferisce giocare allo smantellamento dell’Arsan e all’istituzione di un nuovo carrozzone di clientele, l’Ufficio ispettivo, in barba all’iter istituzionale che prevede il passaggio in Commissione prima e in Consiglio regionale poi – continua la Beneduce -. Intanto si deve aspettare 250 giorni per una visita specialistica. Mi domando perché il governatore non si occupi di evitare queste situazioni, eliminandone la causa? Il problema non è la burocrazia, ma è l’assenza di medici. Quando si decide a bandire i concorsi? Ad avviare la procedura di mobilità? A stabilizzare le centinaia di precari che lavorano ancora con contratti atipici? Inoltre, un cambio di passo di commissari non avvia una rivoluzione. Ora c’è bisogno del commissario ad acta”. Il consigliere Beneduce, componente della commissione Sanità e medico, conosce da vicino le difficoltà che vivono i nosocomi, l’impossibilità di accorpare ancora gli ospedali e la necessità di attivare le Unità Complesse di Cura Primaria. Da qui la sua rabbia. “Mi domando fino a che punto la Campania dovrà essere sospesa in un limbo che si compone di attese legate alle indagini in cui è coinvolto De Luca e di blitz in aula per compiacere il governatore dittatore che presiede la Giunta – conclude la Beneduce -. Così come ha fatto approvare in tempi record la vergognosa legge “Salva – Gori”, ora il presidente si preoccupi di bandire i concorsi per dare nuove risorse umane alla Sanità e garantire assistenza ai cittadini. Pretenda un commissario ad acta e recuperi i 50 milioni che gli sono stati sottratti mentre aspettava di risolvere le sue rogne giudiziarie. Così, a partire da mercoledì prossimo potremmo sperare ancora di non assistere alla debacle della Sanità e del diritto alla salute, in cui ancora – nonostante De Luca – continuiamo a credere”. “Il 25 novembre negli ospedali i turni rimarranno scoperti a causa dell’allineamento alle direttive europee sulla regolamentazione del lavoro in corsia. Le liste d’attesa continueranno ad allungarsi per la mancanza di personale. I cittadini non avranno un’assistenza adeguata ed efficace e la Sanità pubblica sarà il più colossale ed innegabile fallimento di una legislatura partita male e destinata ad essere ricordata più per le vicende giudiziarie del governatore, che per la rivoluzione da lui annunciata”. Flora Beneduce (Fi), consigliere regionale della Campania, è furiosa per le modalità con cui Vincenzo De Luca sta gestendo la Sanità. In attesa di insediarsi, il 2 luglio scorso, non partecipò alla Conferenza Stato – Regioni, in cui si decise di tagliare 50 milioni di euro al comparto sanitario in Campania in base ad un decreto legislativo del 2011, che stabiliva i criteri di ripartizione di fondi sulla base dell’aspettativa di vita. E in Campania si muore due anni prima rispetto alla media nazionale. Appare chiaro, che, senza strumenti ostativi – dovuti anche all’inesperienza dei neoletti governatori del Sud, che hanno sottoscritto il documento nel quale veniva ripristinato il modello Calderoli del 2011 – le risorse destinate alla nostra regione avrebbero subito una drastica riduzione. “Abbiamo perso 50 milioni, ma Vincenzo De Luca preferisce giocare allo smantellamento dell’Arsan e all’istituzione di un nuovo carrozzone di clientele, l’Ufficio ispettivo, in barba all’iter istituzionale che prevede il passaggio in Commissione prima e in Consiglio regionale poi – continua la Beneduce -. Intanto si deve aspettare 250 giorni per una visita specialistica. Mi domando perché il governatore non si occupi di evitare queste situazioni, eliminandone la causa? Il problema non è la burocrazia, ma è l’assenza di medici. Quando si decide a bandire i concorsi? Ad avviare la procedura di mobilità? A stabilizzare le centinaia di precari che lavorano ancora con contratti atipici? Inoltre, un cambio di passo di commissari non avvia una rivoluzione. Ora c’è bisogno del commissario ad acta”. Il consigliere Beneduce, componente della commissione Sanità e medico, conosce da vicino le difficoltà che vivono i nosocomi, l’impossibilità di accorpare ancora gli ospedali e la necessità di attivare le Unità Complesse di Cura Primaria. Da qui la sua rabbia. “Mi domando fino a che punto la Campania dovrà essere sospesa in un limbo che si compone di attese legate alle indagini in cui è coinvolto De Luca e di blitz in aula per compiacere il governatore dittatore che presiede la Giunta – conclude la Beneduce -. Così come ha fatto approvare in tempi record la vergognosa legge “Salva – Gori”, ora il presidente si preoccupi di bandire i concorsi per dare nuove risorse umane alla Sanità e garantire assistenza ai cittadini. Pretenda un commissario ad acta e recuperi i 50 milioni che gli sono stati sottratti mentre aspettava di risolvere le sue rogne giudiziarie. Così, a partire da mercoledì prossimo potremmo sperare ancora di non assistere alla debacle della Sanità e del diritto alla salute, in cui ancora – nonostante De Luca – continuiamo a credere”.