Asti, 85 denunciati per false prestazioni pubblicitarie
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Asti hanno individuato, nel corso di un’attività d’indagine delegata dalla locale Procura della Repubblica, un sistema di frode fiscale fondato sull’emissione ed utilizzo di fatture fasulle riconducibile all’intermediazione pubblicitaria per conto terzi.
L’analisi della copiosa documentazione acquisita presso il domicilio dell’agente pubblicitario, oltre a far emergere la mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi dall’anno 2006, ha portato alla luce un sistema di false fatturazioni relative a prestazioni in realtà mai realizzate che ha coinvolto anche gli utilizzatori dei documenti fittizi.
Inoltre, dalla documentazione bancaria esaminata è stato appurato che le false prestazioni venivano pagate con assegni o bonifici bancari e che, in corrispondenza delle operazioni di accredito sui conti correnti, l’agente prelevava la corrispondente somma in contanti per poi restituirla ai destinatari delle fatture trattenendo parte dell’importo.
Le false fatture hanno consentito agli utilizzatori di evadere l’IVA, per un totale complessivo di oltre 300.000 euro e di portare indebitamente in deduzione dal reddito oltre 1.600.000 euro.
A carico del responsabile è stato ipotizzato il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti previsto dal D.lgs. 74/2000, mentre agli 84 utilizzatori è stato contestato il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti previsto dal medesimo decreto.
Gli atti relativi alle indagini sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Asti.