Annunciata la 63esima edizione del Ravello Festival: si terrà dal 20 giugno al 5 settembre
Si spalanca sul mare della Costiera: dal promontorio di Capo d’Orso fino al più estremo limite del blu. È la torre Maggiore di Villa Rufolo, l’emblema per mille anni del potere esercitato dalla famiglia Rufolo, restituita da oggi alla fruibilità di cittadini e turisti. Una delle torri più alte del circondario della Costa d’Amalfi che Fondazione Ravello e Arcus trasformeranno ben presto in un museo che terrà insieme reperti storici e tecnologia. Fino ad oggi conosciuta solo per la sua maestosa presenza esteriore la torre Maggiore dopo un importante progetto di restauro e valorizzazione si è aperta per la prima volta al pubblico grazie alla realizzazione di una scala in acciaio e vetro unica nel suo genere ispirata alle “scale impossibili” di Maurits Cornelis Escher.
“In questa Villa si concentra un po’ tutto – ha detto il Commissario Straordinario, Antonio Naddeo, nel corso della cerimonia che ha preceduto il taglio del nastro – dall’arte alla cultura, alla musica. All’estero talvolta si valorizzano cose che non sono paragonabili col patrimonio del nostro Paese”. E il riferimento è all’attenzione che altre nazioni hanno per i beni culturali. Attenzione che però a Ravello ha prodotto importanti risultati in termini di valorizzazione del bene pubblico. “Questa torre si appresta, dopo aver rappresentato il potere dei Rufolo, a diventare il simbolo di come un bene culturale possa produrre economia – ha aggiunto il Direttore di Villa Rufolo, Secondo Amalfitano – e diventare volano economico. In questo manufatto non abbiamo solo realizzato una scala e un terrazzo, ma ci apprestiamo a far immergere il visitatore in mille anni di storia che andremo a raccontare attraverso reperti, immagini e suoni”. Il taglio del nastro, a cui ha partecipato anche l’ex presidente Renato Brunetta, è stato preceduto da una foto ricordo degli “Homines fabri” che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo. La cerimonia di inaugurazione si è proposta anche come ponte ideale tra il recente passato e il futuro del Ravello Festival. È stato il direttore generale, Stefano Valanzuolo, ad annunciare data di inizio e fine della 63esima edizione (20 giugno – 5 settembre) che avrà come tema conduttore “InCanto”. “L’edizione 2015 inizierà e finirà nel nome di Wagner – ha detto Valanzuolo – Abbiamo visto un festival che negli ultimi cinque anni è stato capace di superare se stesso e l’auspicio è che ciò avvenga ancora. È tutto pronto: la nuova edizione al momento è come una statua perfettamente compiuta che attende solo di essere svelata”. La Torre sarà aperta al pubblico su prenotazione e nei limiti dei tempi di visita dalle ore 13 del 25 aprile e fino alle ore 18.45 di domenica 26 aprile.