Angri, presentazione della Via Crucis di Gianni Rossi e Giorgio Agnisola allo spazio FVA
Sarà presentato domenica 12 giugno alle ore 11 presso lo spazio FVA Ferrucci-Vitale Architetti di via Renato Raiola, 29, ad Angri (SA) l’ultimo lavoro editoriale dell’artista Gianni Rossi e del critico d’arte e scrittore Giorgio Agnisola, “Vultus Viris”, il volto dell’uomo. Un’inconsueta Via Crucis nella definizione di Agnisola quella che Gianni Rossi, conosciuto artista meridionale, recupera dalla memoria del suo lungo e serio percorso artistico. Le tavole infatti, in tecnica mista, con intensi inserti di figure in china nera, risalgono al 1974 e sono connotati da una forte tensione compositiva, un complesso intrecciarsi di piani prospettici, un frequente ricorso a profili geometrici e talora decorativi, un sovrapporsi di realismo e astrazione, una tensione narrativa e simbolica, speculare frequentemente ad una riflessione sociale. La cronaca (testimoniata in genere da una pagina di quotidiano in cui sono evidenziati i titoli tagliati e sezionati con accorta ed emblematica misura) costituisce il contrappunto della via dolorosa di Cristo. Ad ogni stazione infatti corrisponde l’evidenziazione di un’espressione scritta, di un titolo, di una parola. Ciò collegando passato e presente in ordine metaforico e simbolico.
L’artista non propone infatti un semplice accostamento concettuale, né una pura denuncia sociale. Sotto questo profilo i titoli, in genere forti e provocatori, appaiono talora eccentrici rispetto al contenuto umano e religioso della Via Crucis. Ciò che invece risalta intensamente, e costituisce il pregio di questa serie di tavole, è il profilarsi dai particolari all’insieme di una complessa e talora ardita scenografia visiva.
Ad arricchire la preziosa pubblicazione, resa gradevole dal formato “mattonella” e dalla particolare carta del libro, sono le didascalie di Agnisola, che oltre a scandire le 14 stazioni della Via Crucis inducono alla riflessione, alla denuncia, all’evidenziazione della modernità delle tavole applicate alla cronaca quotidiana.
Il risultato è un lavoro pregevole, che non mancherà di registrare il favore del pubblico e della critica, presentandosi come un vero e proprio “vocabolario visivo” che sottolinea la prospettiva didascalica delle tavole in senso quasi filmico.
E rimarca la sofferenza della croce con quella dell’uomo meridionale, con le sue eterne fatiche e le sue infinite attese.
Saranno presenti l’artista e il critico d’arte e scrittore.