Alla Mapilsgallery di Napoli la mostra “dove non fui mai” del DAMP Collective
Giovedì 26 aprile alle ore 18,30 alla MAPILSGALLERY in via Monte Di Dio 14, nel cortile di Palazzo Serra di Cassano, è stata inaugurata la mostra “dove non fui mai” del DAMP Collective.
Visibile fino al 15 giugno, “dove non fui mai” è un’installazione site specific che intende investigare il concetto di “altrove” sia come discontinuità spazio-temporale sia come tensione-ambizione. “Uniti dalla ricerca artistica sulla singolarità dei luoghi – racconta Maria Pia De Chiara, curatrice – in questa prima personale alla MAPILSGALLERY il collettivo Damp intende esplorare alcuni dei possibili significati dell’altrove”.
L’indagine “dove non fui mai” di Alessandro Armento, Luisa de Donato, Adriano Ponte e Viviana Marchiò, il DAMP Collective, si sviluppa attraverso tre interventi di cui due di tipo installativo e uno bidimensionale.
L’intervento bidimensionale esplora luoghi non avverati, sfruttando l’efficacia rappresentativa delle descrizioni contenute in libri di cui viene conservata l’identità materica/grafica/cromatica. L’intento è sì che si creino paesaggi nelle menti dei fruitori. Fogli/copie di libri originali, stampate su un cartoncino bianco e spesso inseriti in plexiglass posti al muro con cornice perpendicolare. Viviana Marchiò: ”Palazzo Serra di Cassano ci ha stimolato. L’idea di questo portone chiuso da 200 anni ci è servito a creare nuove possibilità. Dietro il varco chiuso c’è l’idea di libertà. Il pensiero nascondere chissà che cosa, ci ha portato a creare la costruzione di un altrove dove ci si potesse sentire liberi di immaginare”.
Il primo degli interventi installativi contiene in sé l’idea del luogo mai raggiunto, un punto astratto del mondo, un approdo a cui si tende. Per rendere visibile questa proiezione mentale, sono stati realizzati dei tubi di materiali in pvc, con foto degli orizzonti marini retroilluminati, in sospensioni che rimandano all’idea di fughe o evasioni dall’altrove. Alessandro Armento: ”Ho pensato all’altrove perché esponendo in una galleria, come gruppo ci siamo trovati di fronte a nuovi vincoli da superare ed a una nuova sfida rispetto ad uno spazio ben definito. Questo ci ha stimolato e spinto a creare varchi per uscire dall’ambiente galleria”.
L’altra installazione richiama invece i luoghi di passaggio, come gli aeroporti, che sono attraversati da persone già proiettate nel viaggio che faranno. Viaggiatori, passeggeri, che intrattengono con il luogo una relazione di sfioramento, simile a quella che il luogo di passaggio ha con la città in cui è strutturato. Per questa installazione che richiama l’atmosfera asettica degli aeroporti, i materiali utilizzati sono il legno, audio installazioni, luci, new technologies, monitor. Coordinate spazio temporali saranno proiettate alla parete. Adriano Ponte: ”L’idea da cui siamo partiti è stata quella di creare una mostra nella quale il fruitore non è osservatore ma partecipa in prima persona”. Luisa de Donato: ”Non solo uno spazio fisico e mentale ma anche un lavoro linguistico, un “altrove“ sonoro che rende unito il tutto”.
“L’essere umano – conclude Maria Pia De Chiara – trascorre dentro se stesso molto del suo tempo. In questo non luogo interiore crea immagini per occultare la sua vera destinazione: l’ignoto. Le arti, le scienze, le religioni ci aiutano a tollerare l’altrove”.
Testi critici di Federica De Rosa e Laura Basco.
DAMP Collective nasce nel 2017 da scambi e interazioni vissuti durante il corso di laurea all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dai quattro allievi Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò e Adriano Ponte. I Damp sono risultati finalisti alla VI edizione di “Un’opera per il Castello”, premio indetto dal Polo museale della Campania e da Castel Sant’Elmo, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, e hanno esposto “Segrete tracce di Memoria X – Peace Project” alla Torre Grimaldina del Palazzo Ducale di Genova.
MAPILSGALLERY è una galleria di Napoli aperta nel 2017 di cui, l’art director e curator Maria Pia De Chiara, è l’animatrice. Inaugurata a maggio 2017, trova terreno fertile e si orienta verso un’idea di arte originale, che apporti, dunque, novità di visioni e di progetti. Infatti la MAPILSGALLERY ha aperto la stagione 2017/2018 con l’esposizione “Tutto questo l’ho fatto solo per te” dell’artista Vittoria Piscitelli e ha lasciato spazio alle performance di giovani artisti di Napoli.
L’installazione “dove non fui mai” accompagnerà, invece, le attività della primavera estate 2018 ed è visitabile fino al 15 giugno.
il Damp Collective:
Viviana Marchiò nasce nel 1990 a Napoli, città in cui ha la possibilità di studiare con Rosaria Matarese e diplomarsi presso la locale Accademia di Belle Arti. Dopo un periodo di studio di 6 mesi a Tartu, in Estonia, lavora come tirocinante presso la Kunstkraftwerk di Lipsia, in Germania. Partecipa a concorsi e mostre a livello nazionale, sia individualmente (Frase Got Talent Prize; Imago Mundi-Doni, MADRE, Napoli; Imago Mundi-Mediterranean Roots, ZAC, Palermo), che come duo Armento Marchiò (I edizione Premio Raffaele Pezzuti per l’Arte; Radicarsi, Bienno (BS); Delebile, Conco (VI)), che con il collettivo DAMP. Il suo interesse per la sfera politica la spinge, nel 2017, a pensare il progetto in progress Ipotetico, e dunque realizzare un’installazione presso Santa Fede Liberata, Napoli.
Adriano Ponte nasce a Larino (CB) nel 1989. Nel 2009 si iscrive al corso di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove conclude gli studi nel 2018 sotto la guida di Rosaria Iazzetta. Espone all’estero in svariate mostre collettive, tra cui: 44°0ʹ0ʺ NE 10°14ʹ0ʺ, a cura di Maria Claudia Farina e Ulrich Johannes Mueller, presso Hechingen; Vitosha presso la galleria Chervenata tochka di Sofia. Qui compie un periodo di studi presso la National Accademy of Art. Tra il 2014 e il 2015 risulta finalista al Premio Nocivelli e al Premio Creatività città di Marsciano. Nel 2015 ottiene un pubblicazione sulla rivista d’arte REUNION: The Dallas Review. È artista in residenza nel 2013 a Lemnos, in Grecia, per un progetto curato da Thomas Sfounis, e, nel 2015, in Norvegia, presso l’Atelier Austmarka. A settembre 2017 partecipa al workshop curato da Cesare Pietroiusti presso la Fondazione Lac o Le Mon.
Luisa de Donato nasce a Dnepropetrovsk nel 1991. si diploma in decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il suo percorso artistico inizia dalla pittura, ma si estende ad altri linguaggi in particolare alle installazioni ambientali. Prende parte a diverse esposizioni, residenze e collaborazioni tra cui: Museo Madre Museo MADRE -iMAGO MUNDI – DONI – AUTHORS FROM CAMPANIA (2017) e SHOWYOURSELFATMADRE (2014), Bibbiena-Contaminazioni-
Alessandro Armento nasce a Cava De’ Tirreni (SA) nel 1990 e si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Negli anni di studio si avvicina alla scultura e all’installazione, per giungere all’utilizzo della parola. Prende parte a diverse esposizioni e concorsi artistici sul territorio nazionale: X edizione del Premio Nazionale delle Arti (2013); Premio Internazionale Lìmen Arte VI (2014); Premio Comel Vanna Migliorin; Premio Catel (2015); Osmos, a cura di Moscacieca (2015); II edizione del Premio ArtePollino (2015), dove risulta vincitore. Dal 2015 inizia a collaborare con Viviana Marchiò, con la quale dà vita al duo Armento Marchiò. Nel 2016, con la mostra Radicarsi, concludono il periodo di residenza artistica presso il Borgo degli Artisti di Bienno. Nel 2017 invitati a prendere parte al Progetto 021UP, presso Conco (VI), realizzano Delebile, a cura di Martina Campese. Nel 2017 lavora come tirocinante presso la Kunstkraftwerk di Lipsia.