Al culto dei defunti non si rinuncia: per il caldo estivo produzione di fiori in calo e prezzi in leggera salita
Al culto dei defunti non si rinuncia e tre su quattro (74 %) quest’anno si recano in visita nei cimiteri per rendere omaggio ai propri cari in occasione delle festività di Ognissanti e del 2 novembre, donando come tradizione un fiore o una pianta. E’ quanto emerge dal sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it che conferma il legame con una ricorrenza che resta tra le piu’ radicate della tradizione nazionale. Quasi la metà di quanti vanno in visita ai cimiteri (43 per cento) porterà con sè fiori, il 25 per cento acquistandoli da un fioraio di fiducia, mentre gli altri sul posto. Quest’anno – informa la Coldiretti – le vendite dei fiori per la commemorazione dei defunti potranno subire un lieve incremento rispetto all’anno passato. Il mercato dei fiori è in lieve ripresa – precisa la Coldiretti – ed è previsto infatti un aumento dei prezzi del 5-10% causato da una stagione estiva, caratterizzata da temperature particolarmente elevate che ha influenzato la fioritura delle specie coltivate in pieno campo, rallentandone la maturazione secondo l’Ismea. Da qui la generale riduzione delle quantita’ disponibili a livello nazionale. L’Italia resta comunque leader nella produzione di piante e fiori in Europa. Un giardino – precisa la Coldiretti – che copre oltre 30.000 ettari di terreno che si estendono dal sud al nord e dalla pianura, alla collina, fino alla montagna. Un susseguirsi di fioriture e di piante che garantiscono prodotti freschi tutto l’anno. Il florovivaismo italiano vale oltre 2,4 miliardi di euro e conta oltre 30 mila aziende agricole che garantiscono occupazione ad oltre 100 mila persone. Il crisantemo – sottolinea la Coldiretti – continua ad essere il dono preferito in occasione del 2 novembre come steli recisi e in vaso donati nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e – sottolinea la Coldiretti – nei diversi colori (giallo, bianco, fucsia). Per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi sul mercato. I prezzi di vendita per i fiori recisi – riferisce la Coldiretti – variano da 1,5 euro a 8 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori. Il “fiore d’oro”, dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore), era già coltivato in Cina cinque secoli prima di Cristo, mentre in Europa si diffuse alla fine del 1700 in Francia, in Italia e in Inghilterra. E se nel nostro Paese il crisantemo ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – conclude la Coldiretti – è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo di vita, forza d’animo e pace.