Parma, sequestrati 12mila falsi Fornasetti, in un laboratorio clandestino – FOTO + VIDEO
Anche quest’anno, operatori di settore ed appassionati si sono dati appuntamento alla fiera di Parma, per il “mercanteinfiera”, mostra di modernariato, antichità e collezionismo. Oltre 1.000 gli espositori, su un’area di 45.000 metri quadrati. Più di 60.000 i visitatori attesi. Concreto il rischio che, tra i tanti pezzi autentici, venga piazzato qualche falso “d’autore”, in grado di trarre in inganno i più esperti collezionisti. Proprio partendo dai controlli agli stand, i Finanzieri del Comando Provinciale di Parma sono riusciti a risalire l’intera filiera, arrivando direttamente al laboratorio nel Milanese, dove venivano realizzati i pezzi contraffatti. Oltre 12.000 gli articoli sequestrati, tra lampade, tavolini, vassoi, quadri e stampe (per un valore complessivo approssimativamente stimato in 800 mila euro), tutti attribuiti al laboratorio di Piero FORNASETTI, uno dei più creativi e noti designer italiani del Novecento, scomparso nel 1988. Non doveva essere poi così difficile, per il falsario (classe ’56) riprodurre fedelmente le opere dell’artista milanese, considerato che, in gioventù, aveva appreso i rudimenti del mestiere lavorando proprio nella bottega di Fornasetti. Così ben fatte, le riproduzioni, anche perché alcuni dei timbri e delle matrici sequestrate dalle Fiamme Gialle sono con buona probabilità autentici, sottratti anni addietro dal laboratorio. Gli eredi ne avevano oramai perse le tracce. Tratto in inganno anche il perito intervenuto a confermare la falsità delle opere: davanti ad un lume ritenuto autentico, è stato lo stesso falsario a rivendicarne invece la paternità! Per il “falso Fornasetti” è scattata la denuncia per contraffazione e violazione della legge del ’41 sul diritto d’autore. I due espositori, invece, rischiano di dover rispondere anche del più grave reato di ricettazione. Obiettivo della Guardia di Finanza, confermato in questa circostanza, rimane quello di ricostruire l’intera filiera, per impedire definitivamente che la merce falsa venga immessa in commercio. In questo modo, si mira a tutelare gli operatori onesti, che sono la gran parte, salvaguardando il buon funzionamento del mercato, e nello stesso tempo i consumatori che, in buona fede, acquistano i prodotti confidando nella loro autenticità.