Villa Literno: Una Stazione Strategica in attesa di sviluppo

 Villa Literno: Una Stazione Strategica in attesa di sviluppo

di Stefano Esposito

La stazione ferroviaria di Villa Literno, situata nell’omonima città, serve un vasto bacino d’utenza che include diverse zone a nord di Napoli, come Giugliano in Campania e l’area domizio-flegrea, comprendendo località costiere e interne come Pozzuoli, Bacoli, Baia, Quarto, Castel Volturno e Ischitella.

Ogni giorno, migliaia di pendolari affollano questa piccola stazione per raggiungere Roma e altre città lungo la linea Roma-Formia-Napoli. Soprattutto nel periodo scolastico, la stazione è assolutamente inflazionata da pendolari che provengono da ogni luogo. Nonostante le dimensioni ridotte della città di Villa Literno, la stazione è sorprendentemente grande, sebbene non sfruttata al massimo del suo potenziale. Infatti, la stazione dispone di ben 16 binari passanti, di cui solo 8 dotati di marciapiede e tra loro collegati tramite sottopassaggio, e quindi utilizzati per il servizio passeggeri, oltre a numerosi tronchini utilizzati per mezzi di servizio (fonte: https://www.lestradeferrate.it/58formia/58villalit.htm). Ciò anche a causa della mancanza o insufficienza di una serie di servizi connessi al trasporto su ferro. Uno dei principali problemi è la mancanza di parcheggi pubblici adeguati, una carenza critica data l’affluenza quotidiana di pendolari provenienti dai paesi limitrofi. L’assenza di collegamenti intermodali con città vicine come Giugliano in Campania, Ischitella e Castel Volturno costringe molti pendolari a raggiungere la stazione in auto. Eppure, lo spazio per creare parcheggi, anche a pagamento, non manca, come ben dimostrano tutte le altre stazioni lungo la tratta Roma-Formia.

Inoltre, nonostante la stazione disponga di numerosi binari, simili a quelli di una stazione centrale, attualmente è servita solo da treni regionali. Non ci sono servizi Intercity, nonostante la forte domanda dei pendolari per collegamenti diretti con Roma, evitando così di dover passare per centri più lontani e trafficati come quello di Aversa.

Con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), c’è speranza che si riconosca l’enorme potenziale di questa stazione ferroviaria, che potrebbe diventare un volano per l’economia, il turismo e l’occupazione, proprio come lo fu l’antica Liternum. Sin dai tempi dell’Impero Romano, infatti, questa zona ha avuto bisogno di collegamenti rapidi e importanti con Roma, come la via Domiziana o Domitiana, la più importante arteria di collegamento con gli antichi porti commerciali e militari di Puteoli e Miseno. Così come pure la presenza di Scipione l’Africano che a Lago Patria stabilì la sua dimora e quella di altri imperatori romani che proprio qui costruirono le loro abitazioni per trascorrere le ore più liete.

Non solo un sistema ferroviario più agevole migliorerebbe le prospettive di vita e lavorative di migliaia di pendolari, ma favorirebbe anche l’economia e il turismo locali.
Oggi, solo alcuni privati illuminati hanno colto l’opportunità di sfruttare l’enorme potenziale attrattivo delle località limitrofe, sia dal punto di vista culturale che ricreativo di questa zona. Costoro hanno infatti avviato servizi di navette turistiche che da Villa Literno conducono ai siti archeologici di Liternum, gli scavi di Lago Patria con la tomba di Scipione l’Africano, la città sommersa di Baia, le piscine mirabilis di Bacoli, l’antro della Sibilla e l’anfiteatro di Cuma e le altre bellezze dell’area flegrea, come ad esempio il macellum di Pozzuoli o il porto dove attraccò San Paolo. Ma c’è un mondo da esplorare. Un turismo culturale unico al mondo. Perché non pensare a progetti più ambiziosi, quindi, come una sorta di “cumana del mare” o anche solo lo sviluppo della già esistente circumflegrea? La qualità dei trasporti è infatti un indicatore fondamentale del livello di civiltà di un luogo. Allora perché non rinforzare attraverso i trasporti proprio questo posto, un tempo, culla della civiltà per eccellenza?

Mario Orlando

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