Sperequazione nella riabilitazione, ieri incontro all’Asl di Salerno

 Sperequazione nella riabilitazione, ieri incontro all’Asl di Salerno

La notizia è questa: la ASL di Salerno e il Comitato per la perequazione chiederanno un incontro con il Governatore De Luca e i vertici regionali per affrontare in modo decisivo il problema della sperequazione sulle cure riabilitative che discrimina gran parte dei cittadini.

Tutto parte dal fatto che tra i distretti sanitari esistono differenze abissali in termini di assegnazione dei fondi, e quindi di cure disponibili per chi ne ha bisogno. Nella ASL Salerno, ad esempio, un cittadino su due, per un totale di mezzo milione, non può avere le stesse cure che hanno gli altri. In alcuni casi il divario è addirittura di uno a sei, ovvero se in un distretto un disabile può avere sei terapie in un altro può averne appena una. Non solo, più si va avanti e più queste differenze aumentano. Questo perché i fondi vengono attribuiti secondo la spesa storica per cui i più ricchi diventano sempre più ricchi e i più poveri sempre più poveri.

Per porre fine a questa situazione è nato il Comitato per la perequazione, a cui aderiscono 15 sindaci, numerosi amministratori, sindacati, associazioni e così via. La petizione del Comitato ha già raggiunto quasi tremila firme in poco tempo. Ieri il Comitato è stato ricevuto dalla ASL. Era stato convocato dal direttore sanitario, dr. Primo Sergianni, ma alla riunione erano presenti anche il Direttore Generale della ASL, ing. Gennaro Sosto, la responsabile per l’accreditamento, dr.ssa Ernesta Mele e l’intero staff della direzione strategica.

Per il Comitato c’erano il sindaco di Pagani Raffaele de Prisco, l’assessore e portavoce del Comitato per la perequazione, Pietro Sessa e Vincenzo Pepe di Federlab.  L’incontro è durato circa due ore. “È stato un incontro molto costruttivo – racconta il sindaco De Prisco – in cui abbiamo condiviso che questo problema è drammatico ed è necessario affrontarlo e risolverlo”.

Resta il fatto però che la ASL ha approvato una delibera che assegna i fondi secondo criteri che il problema lo fanno aumentare, destinando solo lo 0,5% dei fondi alla perequazione e il resto secondo la spesa storica. È stato calcolato che, se le cose restassero così, per arrivare all’uguaglianza tra cittadini servirebbero 600 anni. E infatti per sospendere questa delibera ci si è rivolti al TAR, che si pronuncerà tra circa un mese. “È vero – conferma l’assessore Sessa – ma a parte il fatto che il TAR valuterà l’aspetto giuridico della questione, ciò che è stato sottolineato è che il problema è politico e deve essere affrontato come tale”. “Il Direttore Sosto – aggiunge – si è detto d’accordo con le nostre posizioni spiegando però che ad essere contrarie alla perequazione sono le quattordici associazioni dei centri e che il problema riguarda tutte le ASL, per cui la soluzione deve essere data a livello regionale”.

Resta da chiedersi perché le associazioni dei centri siano contrarie a quella che sembra una battaglia di semplice buon senso. “Perché fanno il loro lavoro – risponde Vincenzo Pepe – ovvero quello di difendere gli interessi dei centri. Non c’è nulla di male perché non è compito loro porsi il problema di cosa sia giusto per l’interesse pubblico, per i cittadini. Quel compito spetta al soggetto pubblico, agli organi politici e amministrativi. È lì che va risolto”. Da qui la decisione della ASL e del Comitato di rivolgersi al Governatore e chiedere un incontro a cui l’ing Sosto ha detto che vorrà essere presente. “Considerando – spiega il sindaco De Prisco – che in tutte le sedi la Regione si batte per la perequazione contro la spesa storica, sia a livello nazionale per la ripartizione dei fondi tra regioni, sia a livello regionale, dove assegna i fondi alle Asl che hanno risorse al di sotto della media regionale proprio per superare le disparità esistenti. La politica per la perequazione in pratica parte dalla Regione ma si blocca alle ASL”.

Ora, dopo la riunione di ieri, farà il percorso all’inverso, partirà dalla Asl di Salerno per arrivare alla Regione, in particolare al Governatore De Luca. Sperando che in tempi brevi i cittadini campani siano tutti uguali non solo per la legge ma anche per la riabilitazione.

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