Ciarambino, enormita’ delle liste d’attesa nega il diritto alla salute

 Ciarambino, enormita’ delle liste d’attesa nega il diritto alla salute

“L’enormita’ delle liste d’attesa in tutto il Paese e nella nostra regione resta una delle criticita’ piu’ gravi che si traduce in una vera e propria negazione del diritto alla salute, al punto che ben 2,5 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi. Un tema che seguo da tempo e sul quale ho voluto interrogare la Giunta per segnalare alcune gravi anomalie e capire che azioni intende adottare”. Cosi’ , in una nota, Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto, al termine della seduta di Question time. “Non possiamo piu’ assistere a scene quotidiane con centinaia di persone in coda davanti ai laboratori privati fin dalle prime ore del mattino per sottoporsi ad esami clinici prima che si esauriscano i tetti di spesa, cosa che avviene praticamente entro la prima settimana di ogni mese, mentre i punti prelievo pubblici attivati in tutti i distretti Asl della Campania, e accessibili senza prenotazione dal lunedi’ al sabato, sono praticamente deserti perche’ il cittadino non e’ neppure a conoscenza della loro esistenza – spiega – E lo dico per averlo
verificato personalmente. Alla stessa maniera, a fronte di liste
di attesa infinite per una visita specialistica nel pubblico,
con disponibilita’ a distanza di mesi e mesi, gli ambulatori nei
distretti delle Asl sono spesso vuoti o sottoutilizzati, perche’
magari quelle visite i pazienti hanno poi scelto di sostenerle
nel privato a proprie spese, senza disdire la prenotazione”.
“Serve una campagna di comunicazione imponente che informi i
cittadini dell’offerta pubblica, ma anche un recall per liberare
le agende da quelle prenotazioni non piu’ valide accorciando le
liste d’attesa, fino a richiedere il pagamento del ticket per le
visite non piu’ effettuate, se non e’ stata disdetta la
prenotazione – continua la Ciarambino – Si tratta di
provvedimenti di buon senso, che andrebbero assunti
immediatamente. Anche perche’ tra gli obiettivi prioritari che il
presidente De Luca ha voluto assegnare ai direttori generali c’e’
proprio la riduzione delle liste d’attesa. E qui veniamo
all’altro paradosso, che a fronte di oltre 73 milioni di euro
attribuiti ad Asl e ospedali dal Piano operativo regionale liste
d’attesa per il 2021-2022, ben 47 milioni di euro sono rimasti
inutilizzati e sono stati riassegnati per il 2023”. “Non e’
accettabile lasciare inutilizzati decine di milioni di euro,
mentre la gente non puo’ curarsi – precisa la vicepresidente – Le
misure fin qui citate, potenziamento dell’offerta pubblica,
apertura anche nelle ore serali degli ambulatori, valutazione
dei direttori generali principalmente sul criterio dello
smaltimento delle liste d’attesa, erano contenute in una mozione
a mia firma approvata lo scorso anno, e devo riconoscere che la
Giunta vi ha dato attuazione, eppure evidentemente non basta,
bisogna fare di piu’ – spiega la Ciarambino – Nonostante
l’attivazione del Cup unico regionale, una misura importante che
semplifica il sistema delle prenotazioni anche questa poco nota
all’utenza, restano forti criticita’ sull’offerta di prestazioni
sanitarie ambulatoriali. Un aiuto potra’ venire dall’inserimento
nel Cup regionale anche del privato accreditato – conclude la
Ciarambino – su cui bisogna accelerare, cosi’ da poter offrire ai
cittadini la visione dell’intera offerta di prestazioni su tutto
il territorio regionale. Bisogna dare completa attuazione alle
misure previste dal piano di Governo sulle liste di attesa,
oltre che incrementare la produttivita’ degli ambulatori pubblici
e rendere accessibili e trasparenti le prenotazioni delle
prestazioni di specialistica ambulatoriale degli operatori
privati. Bisogna rendere operativo e concreto tutto quanto gia’
stabilito, i fondi ci sono e sempre per lo stesso obiettivo”.

Mario Orlando

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