“Le Mani di Napoli” protagonista al Pitti Uomo di Firenze, si rafforza l’asse Manfredi Nardella in nome dell’alta moda

 “Le Mani di Napoli” protagonista al Pitti Uomo di Firenze, si rafforza l’asse Manfredi Nardella in nome dell’alta moda

L’associazione Le Mani di Napoli, che riunisce alcuni dei più importanti maestri artigiani e aziende storiche della moda partenopea, torna nuovamente al Pitti Uomo 104 con un appuntamento straordinario.

Mercoledì 14 giugno presso la Sala della Scherma della Fortezza da Basso si terrà un dibattito, molto atteso dagli addetti ai lavori, dal titolo “Napoli dentro Napoli addosso”.

Un autentico simposio sul vivere napoletano a 360 gradi. Un dibattito a più voci che mira a valorizzare ancora di più lo straordinario momento che sta attraversando la città partenopea sempre più capitale di “cose belle”. Fra i relatori sono stati invitati il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Sindaco di Firenze Dario Nardella, il Magnifico Rettore dell’Università Federico Il Prof Matteo Lorito, il Presidente di Pitti Immagine Antonio De Matteis, lo chef stellato Gennarino Esposito. A moderare la giornalista di moda e conduttrice Cinzia Malvini.

C’è grande entusiasmo fra gli associati a “Le Mani di Napoli” che in pochi mesi hanno dimostrato quanto sia importante fare squadra per la tutela e la promozione dell’antica tradizione artigianale della città.

Per il Presidente Maresca e il Vice Presidente Damiano Annunziato:”Pitti Uomo non è una semplice fiera commerciale. E’ il crocevia internazionale dove gli addetti ai lavori sanno che ci sarà sempre qualcuno o qualcosa di imprevisto da vedere, ma anche un’immensa sala stampa dove ogni novità non passa inosservata. Non potrebbe esserci luogo migliore per parlare seriamente di stile e qualità, di tradizione e futuro, che sono appunto i temi di “Napoli dentro, Napoli addosso”, tavola rotonda concepita dalle Mani di Napoli e sostenuta con entusiasmo da Pitti Immagine. Siamo felicissimi, infine, di poter ospitare dei giovanissimi studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Niente è più difficile e più soddisfacente che coinvolgere i più giovani.”

“La presenza del brand Napoli in mostra al più importante e prestigioso salone della moda di

Firenze- commenta il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi- rappresenta un’ulteriore occasione di promozione del nostro territorio. Grazie all’associazione “Le Mani di Napoli” ed ai suoi maestri artigiani della filiera maschile, la città si presenta a questa importante vetrina internazionale come portatrice di arte ed eleganza.

L’industria manitatturiera, tra

artigianalità e innovazione, è tra i comparti più rappresentativi dell’economia locale e Pitti Uomo

104 è un appuntamento imperdibile per raccontare Napoli e il suo talento, nel campo sartoriale e degli accessori, agli occhi del mondo, confermando la grande capacità attrattiva del marchio Napoli in ogni settore creativo.

“Seguo da tempo con attenzione e collaborazione istituzionale il lavoro de Le Mani di Napoli, afferma l’Assessore alle Attività Produttive e al Turismo Teresa Armato, e sostengo il loro operato volto alla promozione della nostra tradizione artigiana in Italia e nel Mondo. Questo appuntamento così atteso conferma non soltanto la bontà del loro lavoro ma la grande attenzione che c’è su Napoli in questo momento. L’amministrazione sta lavorando con passione e caparbietà al fine di rendere strutturale questa grande voglia di Napoli che c’è ovunque. Da parte nostra c’è sempre la massima disponibilità per collaborare con chiunque abbia a cuore la nostra terra e il suo futuro”.

 

A fare gli onori di casa il Sindaco di Firenze Dario Nardella, con il quale lo stesso Manfredi ha stipulato già da tempo il “Patto Pedro di Toledo” che punta proprio a rafforzare l’asse fra le due città in nome dell’alta moda: “diamo il benvenuto a Napoli e alle sue eccellenze sartoriali a Firenze. Il nostro salone di moda più illustre è pronto ad accogliere tutto ciò che le ‘mani’ dei sapienti artigiani partenopei sanno realizzare con la cura, la passione, l’estro che hanno reso la sartoria napoletana famosa nel mondo.

La nostra città ha visto nascere la moda moderna ed è ancora una delle capitali del fashion grazie ad appuntamenti prestigiosi come Pitti Uomo e a un indotto di imprese, laboratori, scuole di formazione che fanno del nostro territorio un unicum del settore.

Mi auguro che da questa occasione, conclude il Sindaco Nardella, possano nascere convergenze e collaborazioni con i sapienti artigiani napoletani, nell’ottica di una reciproca contaminazione che arricchirà senza dubbio il panorama della grande moda italiana”.

 

Molto importante la collaborazione fra l’associazione e la Università Federico II di Napoli suggellata dalla presenza del Rettore Matteo Lorito che interverrà al dibattito:”Napoli si esprime anche nei suoi patrimoni immateriali riconosciuti globalmente. Questi ultimi sono custoditi e trasmessi dai grandi artigiani Napoletani che operano in diversi settori, dalla moda al cibo, all’arte presepiale. Ma Napoli è anche una grande città Universitaria con il suo principale Ateneo che compie 800 anni dalla fondazione. Le Mani di Napoli e Ateneo Federico Il hanno deciso di collaborare per promuovere il patrimonio delle mani artigiane di Napoli, a beneficio della città e dell’immagine del nostro Paese”.

 

Non poteva mancare il saluto del neo Presidente di Pitti Uomo, primo napoletano peraltro a ricoprire tale prestigioso incarico, Antonio De Matteis Ceo di Kiton che commenta:”Le Mani di Napoli sono l’esempio che da soli si corre veloci ma insieme si va lontano! Un’aggregazione unica di saper fare della nostra meravigliosa città che si apre al mondo per far conoscere le proprie capacità”.

 

Nel corso dell’evento saranno assegnati i riconoscimenti ai sarti decani: Antonio Liverano, Carmelo Crimi. Targhe alla memoria ai fondatori di Calabrese 1924, Sartoria Formosa, Barbarulo Gemelli da polso.

 

L’evento si concluderà con una cena di gala nella prestigiosa cornice della “legenda dei frati” con un menu realizzato ad hoc per i sarti napoletani a cura dello chef stellato Filippo Saporito.

 

Mario Orlando

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