Medicina: lectio di F.Corcione, servono anche musica e cinema
Una carriera di quasi mezzo secolo ripercorsa attraverso il cinema e la musica con canzoni e film che hanno contribuito al suo percorso di luminare della medicina. Il professore Francesco Corcione ha tenuto una lezione speciale rivolta ai medici specializzandi della Scuola di Medicina dell’Università Federico II di Napoli.
Nell’incontro “Canzoni, film e aneddoti: il messaggio di Francesco Corcione ai giovani”, introdotto dalla presidente della Scuola di Medicina, Maria Triassi, è stata raccontata un’esperienza non di scienza, ma di vita.
“Ogni volta che vado al cinema cerco di trarre dei messaggi e di usarli per fortificare la mia carriera professionale – ha detto Corcione – Bisogna coltivare la curiosità perché ci aiuta ad affrontare qualsiasi situazione. Anche nelle difficoltà, chi vuole, può andare avanti”.
Il racconto è partito dai suoi maestri, tra tutti il Professore Giuseppe Califano e ha ricordato il primo incarico da primario all’età di 46 anni, arrivando ai riconoscimenti nazionali e internazionali, primo napoletano presidente della Società Italiana di Chirurgia e Presidente EHS (European Hernia Society).
“Il messaggio che il professore Corcione vuole dare ai giovani è rivolto agli uomini e alle donne, oltre che ai professionisti. Vuole insegnarci che un professionista può, attraverso una conoscenza extra-curricolare, arricchire la sua esperienza di medico – ha affermato Maria Triassi – Il seminario di oggi è il primo di una serie di interventi su come la professione si debba coniugare con l’essere una persona di alto profilo, formata e competente. È un messaggio che la Scuola di Medicina della Federico II vuole portare avanti in tutta la Regione Campania per diventare un avamposto della sperimentazione e della formazione professionale su due direttrici che rappresentano il futuro: l’alta specialità e l’emergenza, senza la quale non si è efficaci”.
Corcione ha usato anche dei campioni dello sport come esempio di perseveranza, come il fuoriclasse del calcio portoghese, Cristiano Ronaldo, che continua ad allenarsi più degli altri compagni: “Non bisogna mai pensare di essere arrivati”, ha spiegato il docente della Federico II.
Per affrontare il tema del rispetto dei colleghi, il medico partenopeo ha usato una scena del film “I Colori dell’Anima” nel quale l’attore che interpreta Pablo Picasso rende omaggio ad Amedeo Modigliani subito dopo la sua morte, mettendo da parte la rivalità che aveva contraddistinto il loro rapporto: “Non dobbiamo considerare gli altri peggiori di noi”, il commento di Francesco Corcione.
“Facciamo un lavoro – ha concluso l’ordinario di Chirurgia della Federico II – nel quale non abbiamo la possibilità di rivedere la scena. A mente fredda è tutto più facile, ma sul momento dobbiamo poter contare sulla nostra preparazione e al nostro istinto per decidere qual è la cosa migliore da fare”.