“Venezuela-Italia: “Viaggiando” nell’arte con Caviro
A cura di Teresa Lucianelli
Napoli. Tsnti applausi, tanta ammirazione all’inaugurazione ufficiale che di è tenuta al Maschio Angioino, dell’interessante e ricca personale “Viaggiando”, firmata dal pittore e scultore contemporaneo Carmelo Vicente Rossi, in arte Caviro, in abbinamento, un elegante ed esclusivo vernissage a inviti – peraltro richiestissimi ma assolutamente limitati a poche selezionatissime unità. Un evento partecipato con entusiasmo e assoluto interesse.
Visitatori, esperti e appassionati d’arte, importanti invitati e rappresentanti istituzionali, hanno potuto ammirare, nella splendida cornice delle storiche e suggestive Sale della Corte (Vesevi), circa sessanta opere di attenta fattura e d’indubbia originalità e intensità.
Nato in Venezuela, italiano di adozione, Caviro porta le sue due nazioni nel cuore e nella mente. Campano per passione e per scelta, l’artista raggiunge i massimi livelli soprattutto quando s’ispira al “simbolo delle città del Mondo” ossia a Napoli. Attraverso questa affascinante e contraddittoria metropoli Carmelo Vicente Rossi riesce a gestire, teso in un poderoso e convinto slancio verso l’equilibrio perfetto e l’armonia – mai disgiunti però dalla presa di coscienza della realtà e dalla vitale fantasia – il grande amore che prova in maniera preponderante e assoluta, viscerale è pura, per entrambe le sue “due patrie” che egli sente profondamente vicine.
Spiccato interesse hanno suscitato nella console del Venezuela a Napoli, Esequia Rubin De Celis: ammirata ha espresso all’indirizzo di Caviro e di suoi apprezzati e originali lavori artistici, intense parole di congratulazioni e di più ancora, di ringraziamento per la sua arte “che rappresenta la necessità di comunicare e far viaggiare le persone attraverso la fantasia… e ha permesso una volta ancora di far incontrare l’Italia e il Venezuela”.
La dinamica ed elegante console ha dichiarato con incantevole spontaneità, alla presenza dei giornalisti di settore e agli altri invitati, il suo spiccato interesse per i colori intensi e brillanti – quelli del fuoco che ricordano il Venezuela e quelli del mare italiano e in particolare del mare della Campania – testimonianze della nuova svolta creativa dell’artista, ora indirizzata verso un misurato ottimismo, che si evince già nella scelta delle sfumature, un tempo più pacate e adesso luminose, fino a raggiungere in alcuni lavori gli azzurri profondi e vibranti, tipici della Costiera sorrentino-amalfitana.
In particolare, Esequia Rubin De Celis, donna di spiccata grazia, intelligenza e bellezza, è poi rimasta affascinata dai bassorilievi in legno e metallo, sui quali le farfalle sembrano volteggiare, risplendono gli astri, verdi foglie si uniscono a un bouquet di strutture cementizie; la mela, emblema della scelta; le grandi ali spiegate, nel quadro dedicato a “Napoli città della Pace”; il particolare di “funiculì funiculà” – ormai un ricordo – ovvero la funicolare sul Vesuvio simbolo di Napoli, primo come la stessa Napoli per Caviro è simbolo delle città, di tutte le città della Terra.
Negli ultimi lavori in ordine di tempo, si evince l’incessante impegno di ricerca. Essi testimoniano gli inizi di questa nuova produzione, frutto dell’ispirazione artistica di Caviro, legata ai momenti fantastici in ambito pittorico, e all’impostazione transitiva nelle opere scultoree lignee, nelle quali sono pure presenti parti metalliche: evidente si presenta il processo evolutivo nelle varie realizzazioni espresse attraverso l’orientamento verso un linguaggio figurativo tridimensionale con figure precise, a rappresentare paesaggi e lavori compositivi astratti. Opere dal personalissimo sentire che diventa creazione, dedicato da Caviro alle sue “due patrie” – Venezuela e Italia, sentite e portate nel cuore dall’artista attraverso Napoli, che assume il ruolo “naturale@ ovvero che le è congeniale, di anello di congiunzione e punto d’incontro tra le varie realtà dei cinque continenti.
Il raffinato vernissage è stato ulteriormente impreziosito da un variegato buffet di specialità tipiche partenopee, curati dall’insuperabile gastronomo Antonio Arfè, patron e chef dell’Antica Gastronomia Arfè, caposaldo del settore e fiore all’occhiello della Campania a tavola, dal 1800. Squisite preparazioni rustiche e un ricco e golosissimo buffet da re, hanno concluso degnamente un evento di prestigio, top nell’Estate a Napoli, tra scroscianti applausi. Un autentico successo!
Orari mostra: dal lunedì al sabato: dalle ore 9,00 alle 18. Domenica: dalle 9,30 alle 18,00. Ingresso libero. L’esposizione allestita nell’antico maniero angioino rimarrà fino al 5 agosto aperta gratuitamente al pubblico.