Furti al Cimitero di Poggioreale, delegati EFI: “L’amministrazione da mesi è sorda”
“Apprezziamo che due osservatori attenti della realtà napoletana come Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli si siano resi conto che il Cimitero di Poggioreale è terra di sciacalli e ladri. Apprezziamo anche il fatto che si attiveranno per chiedere la videosorveglianza per i nostri cari defunti. Ma dobbiamo prendere atto che sono mesi che denunciamo anche a mezzo stampa questo scempio e l’Amministrazione Comunale più sorda di sempre ha continuato a fare orecchie da mercante”. È la dura denuncia di Gennaro Tammaro e Alessio Salvato, impresari funebri rappresentanti di EFI (Eccellenze Funerarie Italiane) in Campania, che segue la dichiarazione a mezzo stampa di Borrelli e Simioli sui furti perpetrati al Cimitero di Poggioreale.
“Borrelli e Simioli – continuano – hanno portato come esempio il furto dell’opera d’arte che adornava quello che è chiamato Monumento della Sposa. Ebbene, questa è una battaglia che abbiamo portato avanti dal primo pezzo portato via. Un furto che si è protratto per diverse notti: nonostante le nostre denunce, i malviventi hanno continuato ad agire. Abbiamo perso le speranze: mai una replica, mai un’attenzione dalle istituzioni e dei dirigenti preposti”.
Arrabbiati anche i membri del “Comitato Tutela del Sepolcro Gentilizio”, l’associazione che raccoglie i proprietari dei manufatti cimiteriali che con la delibera 566 – in funzione di una sentenza del Consiglio di Stato – venivano acquisiti al patrimonio dal Comune di Napoli: “Il cimitero di Poggioreale vive in uno stato di degrado e abbandono ormai costante e continuo. Eppure la priorità del Comune è sigillare le cappelle dove giacciono i nostri cari estinti vietandoci di andare a pregarli. Ci viene amaramente da ridere nel pensare che non si è in grado di preservare il Cimitero dai ladri, con tutta questa abbondanza di catenacci…”.