Angri, rassegna teatrale al Castello Doria: in scena la compagnia “Il teatro degli Assurdi”

 Angri, rassegna teatrale al Castello Doria: in scena  la compagnia “Il teatro degli Assurdi”

Spettacolo teatrale nella Pinacoteca del Castello Doria, per il venticinquesimo appuntamento con la rassegna organizzata dall’assessorato alla Cultura retto da Giuseppe D’Ambrosio. Saranno in scena gli attori de “Il teatro degli assurdi”, compagnia teatrale e associazione culturale nata nel 2009 e che vanta anni di esperienza nel campo dell’organizzazione di spettacoli ed eventi. Si è imposta sul territorio sia per l’organizzazione del Premio La Smorfia, sia per esilaranti spettacoli nati dalla penna di Fabio Orbitello e Gianni Martone, specializzandosi nel genere dello spettacolo comico ma con interessanti spunti di riflessione su tematiche attuali.

In scena la commedia “E’ brav’ e’ servitore”. Un riadattamento fedele e ragionato di Gianni Martone e Fabio Orbitello, ispirato liberamente da “Un Curioso Accidente” di Carlo Goldoni. A detta degli autori Martone e Orbitello è stata una scelta ragionata e di intelligenza per non cadere nei classici meccanismi inflazionati partenopei e per portare in scena un qualcosa di nuovo. Questa commedia non è che un fatto vero, verissimo, accaduto in una città dell’Olanda. Nella messa in scena salta all’occhio il confronto tra i diversi modi di intendere ed affrontare l’amore (gli uomini vigliaccamente scappano, le donne coraggiosamente restano ed affrontano le difficoltà) La commedia originale è ambientata a L’Aja in un periodo in cui c’era il disprezzo della borghesia da parte degli aristocratici olandesi in quanto consideravano loro legati ai “sacri miti” del lavoro e del denaro. In primo piano temi, situazioni, umane debolezze che esistono a tutte le latitudini, in tutte le epoche e in tutte le culture, proposti nell’andamento cristallino dell’italiano goldoniano e nel suo umorismo a tratti tagliente. La traduzione in napoletano consiste in una rivisitazione contestuale di quell’epoca sfruttando al meglio il meccanismo delle maschere nostrane.

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