Operazione “Buy But not pay”, 4 aziende “virtuali” evadono 8 mln di euro – VIDEO

 Operazione “Buy But not pay”, 4 aziende “virtuali” evadono 8 mln di euro – VIDEO

I Reparti del Comando Provinciale di Bologna, al termine di un’operazione ad ampio raggio finalizzata al contrasto dell’evasione fiscale via internet, hanno scoperto quattro aziende “virtuali” operanti nel settore del commercio on line di prodotti elettronici che hanno omesso di dichiarare al Fisco redditi per oltre 8 milioni di euro complessivi e connesse violazioni alla normativa sul diritto d’autore per oltre 6 milioni di euro. Le aziende – due residenti nella provincia di Bologna e due gestite da soggetti di origine campana che avevano fittiziamente costituito le sedi delle proprie società nella Repubblica del Titano – svolgevano tutte attività di commercio di prodotti elettronici ed informatici avvalendosi della piattaforma telematica “e-Bay” e di propri siti internet. Le due società che avevano artificiosamente dislocato la loro sede nella Repubblica di San Marino sono state individuate dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria che hanno rilevato come le stesse avessero superato la soglia di vendita di prodotti nel territorio nazionale (pari a 27.888,67 euro) oltre la quale tali attività commerciali debbono essere assoggettate a tassazione in Italia. Grazie all’analisi dei flussi commerciali monitorati su “e-Bay” (circa 185 mila cessioni on line di prodotti) i militari hanno potuto riscontrare come i prodotti (prevalentemente supporti informatici), grazie all’evasione d’imposta, fossero stati venduti a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, quasi esclusivamente nei confronti di privati acquirenti siti sul territorio nazionale. Oltre ad un’evasione d’imposta complessivamente pari a circa 3,6 milioni di euro di ricavi sottratti, le società non avevano nemmeno assolto gli obblighi previsti dalla legge sui diritti d’autore relativi al pagamento del compenso per copia privata quantificato in oltre 6 milioni di euro, da corrispondere alla SIAE e gravante su tutti i supporti vergini di tipo informatico. Le Fiamme Gialle imolesi hanno, poi, individuato altre due ditte individuali utilizzatrici di internet con finalità evasive: la prima, seppur regolarmente costituita, non aveva mai presentato le prescritte dichiarazioni annuali, sottraendo all’erario ricavi per circa 2.5 milioni di euro; la seconda, invece, era completamente sconosciuta al Fisco e vendeva in nero prodotti on line priva di partita iva ma come se fosse una vera e propria “impresa” – con tanto di uffici e magazzino – senza dichiarare i propri ricavi, quantificati dai finanzieri in circa 2 milioni di euro. In tutti e quattro i casi gli accertamenti patrimoniali e bancari, svolti anche mediante l’utilizzo delle “indagini finanziarie”, nonché la collaborazione fornita da “e-Bay”, sono risultati determinanti per ricostruire l’effettivo volume d’affari di ciascuna attività commerciale. I cinque imprenditori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di “infedele dichiarazione”, “omessa presentazione della dichiarazione dei redditi” e “occultamento di documenti contabili”. Tra crisi e globalizzazione gli acquisti on line trovano sempre più spazio nelle abitudini degli italiani e dei bolognesi che trovano un mercato in costante crescita, aperto 24 ore su 24, dove opera anche chi si trincera dietro l’anonimato web per svolgere attività commerciali totalmente irregolari o addirittura in nero, con gravi danni per l’Erario e per commercianti in regola con il Fisco, che subiscono la loro concorrenza sleale.

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