Melito di Napoli, 22enne arrestato per il duplice omicidio di Raffaele Stanchi e Montò Luigi
Nella giornata di ieri, la Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Napoli, su richiesta di quella Procura della Repubblica, a carico di Salvatore Russo, all’epoca dei fatti minorenne, esponente del clan camorristico della “Vanella Grassi”, ritenuto responsabile, a vario titolo, dei reati di duplice omicidio premeditato, sequestro di persona, distruzione di cadavere, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, delitti tutti aggravati dall’art. 7 legge 203/91. Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale, il movente diretto, ed ogni rilevante circostanza in ordine al duplice omicidio perpetrato ai danni di Stanchi Raffaele, detto Lello Bastone, e Montò Luigi.
In data 4 maggio 2016, personale di questa Squadra Mobile aveva già eseguito, per i medesimi fatti, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di Antonio Mennetta, Fabio Magnetti, Francesco Barone, Luigi Aruta, Alessandro Grazioso, Ciro Castiello, Eduardo Zaino, tutti ritenuti esponenti del clan camorristico della “Vinella Grassi”. In data 9 gennaio 2012, in località Melito di Napoli (Na), all’interno del bagagliaio di una Fiat Grande Punto di colore grigio, risultata rubata, furono rinvenuti due cadaveri carbonizzati, successivamente identificati solo grazie al DNA nei pregiudicati Raffaele Stanchi ed il suo uomo di fiducia Luigi Montò, ritenuti affiliati al gruppo criminale denominato Abete-Abbinante, operante nell’area Nord di Napoli.
Il grave episodio criminale, ricostruito nel dettaglio anche attraverso i numerosi riscontri investigativi alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, ha segnato, per come indicato dal Giudice nel provvedimento cautelare, l’inizio della terza faida di Scampia, esplosa tra il 2012 ed il 2013, allorché la “Vinella Grassi”, capeggiata da Antonio Mennetta, Fabio Magnetti e Rosario Guarino, in stretto vincolo di alleanza con la famiglia Marino, padrona delle Case Celesti, decide di intraprendere una guerra avverso la famiglia Abete-Abbinante-Notturno.
La scelta di Raffaele Stanchi quale obiettivo strategico nasce dalla considerazione dell’essere costui l’uomo di fiducia di Arcangelo Abete, oltre a gestore della remunerativa piazza di spaccio del Lotto P, le Case dei Puffi, vera cassaforte del gruppo. Dunque, l’omicidio di Stanchi fu deciso ed eseguito per interrompere il flusso finanziario della famiglia Abete-Abbinante-Notturno. In tale momento la Vanella Grassi, pur essendo formalmente alleata degli Abete-Abbinante-Notturno, pone le basi per la futura confederazione Vanella-Leonardi-Marino, che sarà la protagonista vincente della faida 2012-2013 contro gli Abete-Abbinante-Notturno. L’efferata azione criminale fu realizzata, attraverso diverse fasi esecutive, caratterizzate dalla progettazione ed esecuzione del sequestro di persona delle vittime, a Villaricca, dal trasporto dei prigionieri presso l’abitazione di Carlo Mattuozzo, qui sottoposte ad un interrogatorio pressante allo scopo di far rivelare allo Stanchi dove si trovassero alcuni milioni di euro che lo stesso conservava per Arcangelo Abete. Infine dalla brutale eliminazione e dalla distruzione dei corpi e delle tracce dell’omicidio, con l’incendio dell’auto abbandonata a Melito di Napoli con a bordo i cadaveri, allo scopo di allontanare i sospetti dalla Vanella Grassi e far ricadere la responsabilità del delitto sul clan Amato Pagano. Si è trattato di un delitto ‘corale’, a cui hanno partecipato numerosi affiliati sia del clan Marino che del clan Vanella Grassi, che in quel momento hanno siglato nel sangue di Stanchi e Montò’, la loro fusione in una consorteria unitaria.