C’è chi prova ancora a scommettere sul commercio nonostante l’invasione cinese: il “caso” Well.Com a Portici

 C’è chi prova ancora a scommettere sul commercio nonostante l’invasione cinese: il “caso” Well.Com a Portici

Se sono ancora tempi di crisi questo lo dirà soltanto il futuro. Se dal 2008 siamo ancora nella morsa della congiuntura economica negativa da cui appare difficile uscirne lo sapremo soltanto attraverso dati statistici prodotti nei prossimi semestri. Va detto, però, che non sono certamente periodi fiorenti per l’economia italiana, in particolar modo per il settore commerciale, per le piccole e medie imprese e, soprattutto, per chi opera nel Meridione. La retorica e le chiacchiere stanno a zero, perchè in questi anni è dura vestire i panni del piccolo o medio imprenditore tal dei tali ed aprire una partita IVA, un’attività qualsiasi, figurarsi un vero e proprio centro commerciale in cui muoversi lungo tre linee direttrici: vincere la concorrenza, creare occupazione sul proprio territorio ed infine (ma non meno importante) ricavare un adeguato profitto a fronte degli investimenti sostenuti. Non è affatto semplice tutto questo e non lo è in un’epoca in cui importanti società multinazionali riescono ad abbattere i costi ed offrire, al tempo stesso, un’ampia disponibilità di prodotti ad un prezzo decisamente conveniente in grado di sbaragliare la strada alla concorrenza. Non è semplice, inoltre, nel momento in cui c’è “l’ondata cinese” che pervade sul mercato e che ha letteralmente “invaso” i territori ramificandosi in tutte le frazioni di tutti i Comuni italiani. Un fenomeno, quest’ultimo, che negli ultimi tempi ha fatto registrare un’impennata nell’hinterland della provincia di Napoli. Ed è per tutta questa serie di motivi che va fatto un plauso di incoraggiamento a nuove attività coraggiose com’è accaduto per Well.Com, la catena di elettrodomestici, casalinghi, prodotti per la telefonia, il fitness, i giocattoli e la cucina, che oltre ai punti commerciali di Napoli, Somma Vesuviana, Vairano Patenora aggiunge un nuovo store a Portici. Un’apertura a cui hanno preso parte centinaia di persone in fila fin dalle 6 del mattino e presente nello store fino a sera. Un emporio che combatte i tempi di crisi e la “rivoluzione cinese” investendo sul territorio, offrendo nuove opportunità occupazionali e, soprattutto, scommettendo su un target variegato (dai 20 agli 80 anni) che punta sulla centralità della famiglia. Famiglie italiane che avrebbero bisogno di tornare a spendere i propri risparmi al negozio sotto casa con il quale re-instaurare i cari rapporti di fiducia e di cordialità che stanno andando, irrimediabilmente, logorandosi. C’è bisogno di spirito d’iniziativa, intraprendenza, coraggio e presentare “la migliore offerta” alla propria clientela. Il “caso Well.Com” sembra la giusta replica ad una tendenza esterofila e massimizzante che uccide il piccolo commercio locale in favore della grande distribuzione organizzata.

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