Frignano, sigilli ad un opificio di calzature completamente sconosciuto al fisco
Continua l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto, in tutta la provincia casertana ed in particolare nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, al fenomeno del lavoro nero e del sommerso d’impresa, nonché all’illecito smaltimento di rifiuti industriali. In particolare, è stato effettuato un accesso presso un garage videosorvegliato sito in Frignano, adibito ad opificio di calzature completamente sconosciuto al fisco ed operante nel disprezzo delle prescritte normative ambientali e di sicurezza, dove sono stati sopresi al lavoro ben 9 addetti completamente in nero.
I finanzieri, oltre a denunciare il responsabile, un cinquantenne di Trentola Ducenta, hanno quindi posto sotto sequestro l’intera fabbrica clandestina, un ampio locale di circa 300 mq dove erano stati approntati ben 34 macchinari industriali che emettevano gas nocivi all’ambiente. Inoltre, all’interno dello stabile sono stati rinvenuti e sequestrati 300 kg di rifiuti speciali pronti per l’illecito smaltimento e diverse taniche contenenti colle e solventi altamente tossici che, utilizzati per l’assemblaggio delle calzature senza un adeguato sistema di aerazione, costituivano un grave pericolo sia per la salute dei lavoratori che dei cittadini residenti nelle immediate adiacenze.
L’attività svolta si colloca nell’ambito di un’assidua attività di controllo del territorio per la repressione degli illeciti in materia ambientale, a tutela di tutto il territorio dell’Agro Aversano. Nelle ultime settimane, infatti, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Aversa hanno posto sotto sequestro, per le medesime violazioni, un’altra fabbrica operante nello stesso settore e un intero cantiere edile, all’interno del quale venivano illegalmente smaltiti rifiuti derivanti da attività di demolizione e costruzione, utilizzati come materiale di riempimento per interrare le fondamenta dell’edificio in costruzione. Seguirà, come in tutti i casi della specie, un’attenta valutazione dei dati raccolti per le successive contestazioni fiscali per neutralizzare l’illecito risparmio d’imposta di cui beneficiava l’intera filiera produttiva, di cui i soggetti controllati rappresentano solo una parte. La manodopera irregolare, il risparmio dei costi per la messa in sicurezza dei locali, l’illecito smaltimento dei rifiuti speciali e, in questo caso, anche l’evasione fiscale, consentono infatti all’imprenditore senza scrupoli di poter porsi sul mercato con prezzi assolutamente concorrenziali con grave nocumento per il tessuto economico del settore.