Sangue e misteri occulti all’ombra della Mole
A maggio nelle librerie il giallo di Enzo Orlando sul Museo Lombroso che farà tremare tutta Torino
La premiere è il 18 maggio al centro culturale Lombroso16, ore 19
TORINO – Nella nebbia fitta della città sabauda si aggira indisturbato uno spietato assassino con le mani sporche di sangue. Ha mozzato la testa al direttore del museo Lombroso e l’ha esposta accanto a tutte le altre, a scopo dimostrativo.
Si apre con questo scenario orrifico “Il diario Lombroso e il killer dei musei” il giallo d’esordio di Enzo Orlando, pubblicato da Bonfirraro editore, che promette di far tremare tutta la città, svelando misteri mai rivelati.
Il commissario Moretti darà, infatti, inizio all’indagine che in un primo momento si concentra su un gruppo di meridionalisti e neo-borbonici dell’ultima ora, scatenatisi sui social con commenti feroci contro Lombroso e il Risorgimento, ma la faccenda via via appare molto più complicata di quanto si possa pensare e coinvolgerà personaggi noti nel mondo delle arti occulte…
Dipanandosi fra le misteriose e suggestive vie lungo il Po, Il diario Lombroso è un complesso thriller dal ritmo cinematografico, originale, incalzante e con tinte a forti caratteristiche horror che lascerà il lettore disorientato, senza fiato.
In uscita nelle librerie a metà maggio, sarà il Salone del Libro di Torino la prestigiosa cornice che accoglierà la première del libro. La prima presentazione, infatti, è fissata al centro culturale Lombroso 16 (via C. Lombroso, 16) per giovedì 18 maggio alle 19.
Qui l’autore, insieme all’editore Salvo Bonfirraro e lo studioso giallista Andrea Rastelli, della redazione MyWhere, inizieranno gli astanti al thriller metafisico in un percorso letterario sviluppato tra un passato recente e la Torino del 2011, anno in cui è ambientata la narrazione.
Orlando è un noto architetto torinese – lavoro che gli consente di la esprimere la sua fervida immaginazione – ma possiede delle indelebili origini partenopee. E sta proprio in questa dicotomia, infatti, la forza del romanzo, ricercato e voluto fortemente dall’editore Bonfirraro tra le centinaia di manoscritti. «Oltre a essere ben scritto, ricchissimo di suspence e colpi di scena, il giallo sintetizza in sé quanto ancora siano forti i pregiudizi contro i meridionali, ben oltre i 150 dall’Unità d’Italia.
Ci battiamo da sempre contro questi stereotipi, in nome di un’unificazione che purtroppo ancora rimane sulla carta, mentre le differenze vengono spesso strumentalizzate per scopi politici. La letteratura ha questo potere, che ormai gli altri media hanno perso: induce alla riflessione e getta luce su problematiche che sembrano superate, ma lo sono soltanto superficialmente».
Per l’autore si tratta di un vero e proprio esordio letterario: come ha più volte ribadito, la scrittura è arrivata in un momento successivo, strizzando l’occhio ai due maestri del giallo italiano, Fruttero e Lucentini e dopo essersi nutrito per anni, da inguaribile cinefilo e musicista, del cinema di Dario Argento, Hithckock e Brian De Palma.
«Da quando mi sono trasferito in questa città, mi ha da sempre affascinato il suo aspetto esoterico – confida l’autore – un luogo come pochi al mondo, dove coesistono i poli della magia nera e della magia bianca e i recenti fatti di cronaca hanno visto come protagonisti alcuni maghi che in realtà erano degli stupratori seriali di giovani ragazze incoscienti, provano come la tematica legata al sovrannaturale faccia presa in città».
dell’indagine nella città è decisamente interessante e conquista; sembra di seguire nella città lo scorrere degli avvenimenti, le difficoltà di integrazione storiche tra sud e nord, forse mai risolte del tutto, le zone di passeggio e di incontro, le tradizioni dei torinesi. Il tutto ovviamente “condito” dalle componenti esoteriche e spiritiche, massoniche, di una città che, almeno per pochi punti che ho sfiorato lavorandoci in passato, lascia sempre il dubbio che “sia vero”…
«Nel libro l’atmosfera del giallo e dell’indagine nella città è decisamente interessante e conquista – dice Rastelli, che lo legge e l’approva in anteprima – sembra di seguire nella città lo scorrere degli avvenimenti, le difficoltà di integrazione storiche tra sud e nord, forse mai risolte del tutto, le zone di passeggio e di incontro, le tradizioni dei torinesi. Il tutto ovviamente “condito” dalle componenti esoteriche e spiritiche, massoniche, di una città che si presta bene a questo tipo di ambientazione – rimane in dubbio infatti che sia “tutto vero”. Inedita, inoltre, la prospettiva dualistica nord e sud, un’interessante alternativa (o contrapposizione) alle indagini del commissario Ricciardi, il napoletano inizio secolo di Di Giovanni».
SCHEDA AUTORE
Laureato in architettura a Napoli nel 1988.
Da sempre appassionato di musica e di narrativa gialla. A 14 anni divorava uno dietro l’altro i gialli di Ellery Queen e Aghata Christie.
A 25 anni la sua passione per la musica lo porta a sospendere gli studi universitari e a collaborare in qualità di bassista, con il noto cantautore napoletano Nino Buonocore e con diversi artisti della scena musicale napoletana degli anni ‘80.
Dopo questa esperienza durata circa due anni decide di riprendere gli studi e di conseguire la Laurea.
Nel 1995 si trasferisce a Torino dove insegna per quattro anni in vari Istituti materie tecniche.
Nel 1999 viene assunto, a seguito di concorso, al Comune di Torino, dove tutt’ora lavora come architetto, occupandosi di edilizia sportiva.
E’ sposato e ha due figli maschi di 14 e 21 anni.