Il 6 aprile Daniele Sepe in Capitan capitone e i parenti della sposa al Museum shop and bar

 Il 6 aprile Daniele Sepe in Capitan capitone e i parenti della sposa al Museum shop and bar

Ironico, goliardico, irriverente, divertente, al comando il grande “Capitano” Daniele Sepe, una band con tantissimi artisti (circa 70) tra rock, canzone d’autore, jazz, funk, punk, reggae, rap, un’istantanea della Napoli di oggi ed eccolo in arrivo il secondo album del collettivo di Daniele Sepe “Capitan Capitone e i Parenti della Sposa”.
Un progetto che fa seguito al successo del primo album “Capitan Capitone e i Fratelli della costa”, entrambi resi possibile in autoproduzione grazie al finanziamento del sistema di crowfunding di Musicraiser. Si era partiti con il voler raggiungere i 3mila euro e se ne sono raccolti grazie all’entusiasmo dei cyber sostenitori circa 6 mila. Chi ha contribuito al Crown funding, trova il proprio nome stampato nel libretto del CD.
L’album sarà presentato giovedì 6 aprile al MUSEUM SHOP&BAR (Piazzetta Nilo,3) dalle 21,30. Assieme a Daniele Sepe, il gruppo degli artisti, cantanti, musicisti, cabarettisti che hanno partecipato all’album e che saranno indiscretamente intervistati da Gianni Valentino della redazione de La Repubblica.
All’album hanno partecipano davvero in tanti, circa una settantina (i Foja, Speaker Cenzou, Shaone, La Maschera, ‘O Rom, Tartaglia Aneuro, Aldolà Chivalà, Mario Insenga & Hadacol Special, La Contrabbanda di Luciano Russo, Claudio Gnut, Maurizio Capone, Alessio Sollo, Nero Nelson, Sara Sossia Squeglia, Flo Cangiano, Auli Kokko, Piermacchiè, Gino Fastidio….) con contributi di Stefano Bollani e Enzo Gragnaniello.
Ma non è che ognuno ha cantato il suo pezzo e Daniele ci ha messo dentro l’arrangiamento o il sassofono. La ciurma si è chiusa in studio due settimane e partendo da zero ha scritto insieme tutto, dalla musica ai testi. Un vero è proprio lavoro collettivo, ormai il secondo, frutto di un incontro fortunato in occasione del concerto in Piazza Dante del 7 luglio del 2015 che Daniele organizza a sostegno della lotta sociale del gruppo di cassintegrati Fiat di Pomigliano. Otto ore di concerto con decine e decine di band della città, molte che neanche si conoscevano e che da allora si stringono in un sodalizio che non si è più sciolto e che li ha visti suonare, mangiare, bere e girovagare insieme. Idee concepite in mezzo al mare, sul gommone di Daniele “Il capitone” appunto, lungo la costa flegrea tra Lucrino e Bacoli, ma anche nel centro storico di Napoli e in studio di registrazione.
Questa volta il disco racconta il matrimonio del pirata con una signorina di buona famiglia, aggiornando le contraddizioni evocate da «Indovina chi viene a cena» e «Miseria e nobiltà». La Napoli uptown e quella downtown in un colorito conflitto, raccontato in cinquantadue minuti di musica.
I titoli delle canzoni scandiscono il sarcastico racconto: «Scene di lotta di classe a Villa dei Fiori», «E preciso muito amor» a ritmo di samba, «Battiamo le mani», «Sushi & friarielli», «Stella ‘e mare», «Ti amerò più forte», «Bitch» (che da voce all’ ex fidanzato della promessa sposa, conosciuto a Londra durante l’Erasmus), «La canzone del padre», «Ma che felicità», «El cangrego peluso», «Camerieri» (che mettono del lassativo nella torta nuziale»), «Mal ‘e fank» (con vendetta finale della servitù che manda all’aria la cerimonia), «Il saluto degli sposi» in cui si scopre come il motore delle nozze fossero i soldi, «La saltarella del Capitone», «Lost in Milano».A distanza di più vent’anni da “Vite Perdite”, l’album che fotografò la Napoli musicale dell’inizio degli anni novanta e che ebbe un enorme risonanza, tanto da essere stampato in tutto il mondo da Piranha, un etichetta berlinese che in quegli anni pre Real World era la punta di diamante della world music, Daniele Sepe torna a scattare, con meno satira politica e ma tanta più ironia, una nuova istantanea su Napoli, una città che come un araba fenice non smette mai di sorprendere.

LA CIURMA di Capitan Capitone:
1. Dario Sansone voce

2. Andrea tartaglia voce

3. Marcello Coleman voce

4. Roberto Colella voce

5. Tommaso Primo voce

6. Sara Sgueglia voce

7. Robertinho Bastos voce

8. Claudio “Gnut” Domestico voce

9. Alessio Sollo voce

10. Shaone voce

11. Speaker Cenzou voce

12. Pepp-Oh voce

13. Mariano “Grifo” voce

14. Gino Fastidio

15. Daniele “Don Pasta” de Michele voce

16. Enzo Graganiello “Bell”

17. Adriano Marino “Mandriano” patente e libretto

18. Nero Nelson voce

19. Stefano Piro voce

20. Marianna Fiorillo voce

21. Gabriella Cascella voce

22. Salvatore Lampitelli voce

23. Enrichetta Stellato voce

24. Raffaele giglio voce

25. Paolo Licastro voce

26. Enrico Del Gaudio voce

27. Francesco grosso voce

28. Federico Palomba voce

29. Alessandro Morlando chitarra, chitarra elettrica

30. Gianluca Capurro chitarra elettrica

31. Franco Giacoia chitarra elettrica

32. giuseppe spinelli chitarra

33. Lorenzo Campese piano, hammond, tastiere

34. Stefano Bollani pianoforte

35. Luca Casbarro fisarmonica e zampogna

36. Davide Afzal basso

37. Dario Franco basso

38. Davide Costagliola basso

39. Sergio Di Leo basso, piriti e voce

40. Luigi Castiello basso

41. Aldo Vigorito contrabasso

42. Marcello Smigliante Gentile mandolino

43. Alessandro De Carolis flauto

44. Umberto D’angelo oboe

45. gaetano falzarano clarinetto

46. Antonello Capone fagotto

47. Giuseppe Giroffi sax baritono

48. Gianfranco Campagnoli tromba e flicorno

49. Alessantro Tedesco trombone

50. Fabio Malfi batteria

51. Mario Insenga batteria

52. Alessandro Perrone batteria

53. Enzo Pinelli batteria

54. Claudio Marino batteria

55. Antonio Esposito batteria

56. Pasquale Bardaro percussioni orchestrali

57. Antonello Iannotta tamburello e vettovaglie

58. Martina De Falco nacchere, scetavajasse e triccabballacche

59. Massimo ferrante marranzano

60. Antnio Iuliano Rebolo e voce

61. Martina Lombardi tamborim e voce

62. Toni Coos Marshall pandeiro e cori

63. Nello Arzanese chitarra e cori

64. Foffo Fuser cuica

65. Gianluca Presta surdo

66. Dario De Simone repiqe de mao e reco reco

67. Rino Gargiulo caixa

68. Pasquale Del Solio cavaquinho e cori

69. Il Capitano suonò sax tenore, flauto, ocarina, flauto dolce, flauto a coulisse, chitarra, chitarra elettrica, tastiere e cantò

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L’ALBUM

Capitan Capitone e i Parenti della Sposa

“Scene di lotta di classe a Villa dei Fiori”

Ah bello

Di come Capitan Capitone descrive la bella vita di quando non ci sono estranee a bordo, e di come al finale confessa i suoi deprecabili propositi alla ciurma

E preciso muito amor

Di come la ciurma balla il samba all’inaspettata notizia facendo il trenino per tutto il ponte del Capitone

Battiamo le mani

Di come la ciurma esprime il suo disappunto, ma nello stesso tempo pensa ai regali e si prepara al lieto evento

Sushi & Friarielli

Di come, diversamente, il cuoco di bordo e lo chef dei parenti della sposa intendono un pranzo nuziale

Stella ‘e mare

Di come il Capitano rimembra l’incontro con Megaride, e di come lei gli sconvolse la vita

Ti amerò più forte

Di come Megaride canta il suo amore per il Capitano, conscia delle difficoltà che questo amore incontrerà nella buona società

La canzone del padre

Di come il padre della sposa avesse riposto tutte altre speranze per la sua figlioletta

Bitch

Di come l’ex fidanzato della sposa, conosciuto durante l’Erasmus a Londra, non sia assolutamente d’accordo con la piega che hanno preso gli eventi

Ma che felicità

Di come la ciurma e gli amici della sposa si descrivono a vicenda, e della strana piega che prendono gli eventi, tutto questo mentre un famoso cantante, amico del Capitano, intrattiene gli invitati, con la contrarietà dei parenti della sposa, abituati a ben altre liriche.

El cangrego peluso

Di come parte della ciurma si impadronisce delle chiavi di casa del suocero, ed effettua un esproprio, con la complicità del Capitano e la sua sposa, ormai una rinnegata della buona società

Camerieri

Di come vivono la cerimonia camerieri, cuochi e addetti alle vettovaglie. E di come al fine mettono del lassativo nella torta nuziale

Mal ‘e fank

Di come si conclude la cerimonia, in conseguenza della sciagurata vendetta della servitù, in un generale tripudio di sgradevoli odori e inenarrabili rumori

Il saluto degli sposi

Di come i due colombi esplicitano che il matrimonio era solo il pretesto per farsi una cosa di soldi

La saltarella del Capitone

Di come la sposa, il Capitano e la ciurma tutta prendono il largo in direzione della Puglia ballando una allegra saltarella sul ponte.

Lost in Miano

Di come un componente della ciurma, a causa dell’abuso di grog e altri additivi, non giunse mai al matrimonio e al contrario si ritrovò ad una cerimonia di sconosciuti

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