Volontariato internazionale della Cattolica: per la prima volta gli studenti nelle Filippine

 Volontariato internazionale della Cattolica: per la prima volta gli studenti nelle Filippine

Aumentano le mete asiatiche tra le nuove proposte del Charity Work Program, il programma che permette agli studenti dell’Università Cattolica di arricchire il proprio curriculum con un’esperienza di volontariato di 3-8 settimane in Paesi in via di sviluppo.

Per la prima volta gli studenti potranno recarsi nelle Filippine. In particolare, i vincitori della scholarship andranno nella città di Cavite, nel nord dell’arcipelago, grazie alla partnership con Vides, Ong delle suore salesiane presente da oltre un ventennio nel paese asiatico.

Il Charity Work Program è promosso dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (Cesi), grazie a fondi dell’Università Cattolica e dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, e offre l’opportunità di vivere un’esperienza di volontariato nei Paesi in via di sviluppo ed emergenti in cui l’Ateneo ha all’attivo partnership e collaborazioni.

Nell’edizione 2017 aumentano le destinazioni, crescono le borse di studio e si arricchisce il panel dei progetti che assumono un taglio più specialistico in relazione ai bisogni delle realtà locali dove andranno a operare i ragazzi.

Tra questi, per esempio, c’è un progetto-pilota in Kenya di microcredito, che prevede il coinvolgimento di dieci famiglie, e un altro di scolarizzazione. Entrambi saranno realizzati nella baraccopoli di Dandora a Nairobi (tra le nuove destinazioni), con l’affiancamento dello staff di Twins International, una Onlus di Milano attiva nel Paese africano dal 2006, dove sviluppa i progetti di Alice for Children a favore dell’infanzia più vulnerabile.

Dando un rapido sguardo ai numeri, per la sua nona edizione il Charity porta a 54 le borse di studio, con un incremento del 350% rispetto al 2009, anno in cui è stato avviato il programma di volontariato dell’Ateneo. Salgono, invece, a 21 le destinazioni e a 15 i paesi coinvolti. Le nuove quattro mete di quest’anno, vale a dire Argentina (destinazione da confermare), Filippine, Ghana, Kenya, si aggiungono a Bolivia, Brasile, Camerun, Etiopia, India, Madagascar, Perù, Senegal, Tanzania, Uganda e Terra Santa. Nel 2016 su 46 scholarship assegnate sono state 230 le candidature di partecipazione raccolte facendo registrare una esponenziale crescita in otto anni. Un dato che mostra l’interesse crescente nei confronti di un’esperienza di questo tipo. Lo confermano i 46 studenti delle diverse facoltà che nel 2016 hanno vissuto un’estate all’insegna della solidarietà.

Tra questi c’è anche la testimonianza-video di Beatrice Distort, laureanda della facoltà di Giurisprudenza: grazie al Charity Work Program, ha avuto l’opportunità di lavorare con i volontari di Vis e Missioni Don Bosco, che hanno dato vita alla campagna “Stop Tratta” per aiutare i potenziali migranti con progetti di sviluppo. Un programma cui quest’anno potranno partecipare anche gli studenti che sceglieranno come destinazione il Ghana e il Senegal.

Il Charity, oltre a rappresentare un’esperienza altamente formativa dal punto di vista della crescita personale, permette di sviluppare competenze professionali che fanno bene al Cv. Il programma è stato modulato in modo da fornire un percorso coerente con gli studi: numerose destinazioni sono aperte solo a studenti di determinate facoltà, privilegiando percorsi ad hoc sulle discipline insegnate in Ateneo.

«L’Università Cattolica del Sacro Cuore attraverso il suo Centro per la solidarietà internazionale, con il sostegno dell’Istituto Toniolo, ha erogato dal 2009 a oggi oltre 200 borse di studio che hanno consentito ad altrettanti studenti di poter fare un’esperienza in varie parti del mondo – spiega il professor Roberto Cauda, direttore del Cesi -. Questo perché siamo convinti che la solidarietà sia un bene prezioso che va coltivato fin da studenti e sul quale l’Università deve investire».

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