Pianura, 30enne arrestato per porto abusivo di armi: aveva tatuato sul petto il nome del boss

 Pianura, 30enne arrestato per porto abusivo di armi: aveva tatuato sul petto il nome del boss

Nella tarda serata di ieri gli agenti della Polizia di Stato di Napoli hanno arrestato un 30enne originario del quartiere napoletano di Pianura, ritenuto vicino al clan Pesce Marfella, operativo nella zona di Pianura. Il 30enne già con precedenti penali, dovrà rispondere questa volta dell’accusa di detenzione illegale di armi da fuoco. Più in particolare, nell’ambito di servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno perquisito l’appartamento in cui viveva il 30enne in via Vicinale Sant’Aniello, proprio nel quartiere di Pianura. Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno scoperto all’interno di un vano ricavato nel doppiofondo di una parete della cucina, una pistola Beretta calibro 7,65 con il caricatore pieno. L’arma, dopo le indagini degli agenti nella banca dati interforze, è risultata rubata nel 2013. Sono in corso accertamenti per verificare se l’arma ritrovata è stata utilizzata nelle recenti stese o nei recenti agguati che si sono verificati nel quartiere negli ultimi tempi, dove si registrano forti fibrillazioni tra il clan Mele e il clan Pesce Marfella, da tempo in contrasto per il controllo del territorio e degli affari illeciti nel quartiere di Pianura. Nel complesso della perquisizione dell’abitazione del 30enne è stata anche sequestrata la somma di 1000 euro. La vicinanza dell’uomo al clan camorristico dei Pesce Marfella è dato dal fatto che il 30enne aveva un tatuaggio sul petto con scritto “Pasquale Bianchino”, ovvero lo pseudonimo di Pesce Pasquale, il capoclan attualmente detenuto.

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