Domenico Mennillo WLK alla Biblioteca Museo Nitsch
WLK Wunder_Litterature_Kammer è l’ultima sezione del progetto installativo-perfomativo denominato Abrègè d’Histoire Figurative di Domenico Mennillo, incentrato sull’individuazione e presentazione di tre figure-concetti dominanti del pensiero filosofico occidentale per la creazione di un breve compendio visuale e poetico. La prima sezione è condensata sul concetto-figura dell’automa spirituale (Pierrot ou d’Automate Spirituel, 2011-2013 Museo Nitsch) e si è articolata in performance e seminari di arte e filosofia; la seconda sezione dell’Abrègè imperniata sulla figura e le suggestioni dell’Atlante si è materializza in forma di installazione visiva, sonora e performativa (Atlante della Fertilità, 2011-2014 Fondazione Morra) e come workshop presso Villa Pignatelli-Casa della Fotografia con gli studenti dell’Accademia di Belli Arti di Napoli.
WLK Wunder_Litterature_Kammer ruota attorno al fenomeno delle Wunderkammer, sviluppatesi in Europa nel Rinascimento e trasformate e rimodellate, secondo diverse esigenze e spinte, fino alle avanguardie novecentesche e alle più recenti ricerche filosofiche-artistiche. WLK è lo spazio dedicato all’accumulo e alla collezione dove la carta, la parola, l’inchiostro (la littérature presente in Wunder_Litterature_Kammer) divengono il perno simbolico e materiale di una ricerca che spazia dalla scrittura filmica fino alla performance, per l’elaborazione di uno spazio monstre ove immettere connessioni fra scritture “minoritarie” e le loro implicazioni con le scienze ufficiali, realizzazioni di ibride creazioni fra poesia e arte visiva, archivi e apparati di oggetti, suoni e odori.
Si articola in 8 stanze-spazi, progressive numericamente e al tempo stesso labirintiche: dall’Archive de la Mélancolie Italienne ai mirabilia/mi(se)rabilia/artificilia, da m.d. autobiografia ai dispositivi per il funzionamento del rosso e dell’arancio, WLK è uno ‘spazio per pensare’ di oggetti, fotografie, libri, frammenti musicali e arti performative. Questo archivio visuale pone attenzione su oggetti simbolici e li confonde con i propri ricordi, celati tra le maglie della memoria individuale, lasciando in sospeso, sotto un velo di opacità, degli esercizi mentali, degli enigmi percettivi, atti ad ampliare una metodologia di apprendimento alternativa.
Una particolare stanza, Locus Solus 1.4, è il centro di diffusione sonora del compositore Nino Bruno – che da alcuni anni collabora con Domenico Mennillo – sulle potenzialità di macchine desuete, dispositivi accantonati dall’industria di settore per altri supporti economicamente più remunerativi.
Durante l’inaugurazione, si eseguiranno due performance dedotte dai workshop con gli studenti della cattedra di Estetica del prof. Dario Giugliano dell’Accademia di Belle Arti Napoli e della cattedra di Pedagogia della prof.ssa Maria D’Ambrosio dell’Università Suor Orsola Benincasa.
All’interno del progetto troveranno spazio plurimi eventi collaterali (una conferenza-dibattito, workshop e performance) intesi come corto circuito fra poesia, filosofia, arte, musica, focalizzati su autori cruciali come Benjamin, Warburg, Duchamp: un accesso da cui ricomporre il graduale ordine di una costellazione di concetti.