Ancora un ritrovamento di residuati bellici della seconda Guerra Mondiale nel porto di Napoli
Ancora un altro ritrovamento di residuati bellici della seconda Guerra Mondiale nel porto di Napoli. Questa volta sono stati i subacquei della ditta incaricata dei lavori di ampliamento delle banchine dell’area est dello scalo partenopeo che hanno segnalato alla locale Guardia Costiera la presenza di strani oggetti sul fondale nei pressi del molo 69, dinanzi alla “darsena petroli”. Conseguentemente, la Prefettura di Napoli ha richiesto l’immediato intervento del “Nucleo S.D.A.I.” (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto. I palombari della Marina Militare sono giunti a Napoli nella serata dello scorso venerdì 4 dicembre e nella prima mattina del giorno successivo hanno dato inizio ad una attenta ricognizione subacquea della zona. Durante la perlustrazione sono stati rinvenuti due proiettili da 155 mm., uno da 127 mm., una bomba da mortaio ed una carica di lancio da 105 mm. per un totale di circa 70 Kg di materiale esplodente.
Questi oggetti, con le opportune precauzioni, sono stati radunati sott’acqua per essere poi trasportati, sempre sott’acqua e con l’ausilio di una motovedetta della Guardia Costiera di Napoli, a circa 2 miglia al largo del porto dove sono stati fatti brillare alle ore 13:26.
L’attività dei Nuclei S.D.A.I. del Gruppo Operativo Subacquei di COM.SUB.IN della Marina Militare prosegue ininterrottamente da oltre sessant’anni e la loro operosità, a tutela del bene pubblico, risulta quanto mai preziosa e delicata anche perché il materiale esplodente non perde la sua pericolosità con il trascorrere dei decenni in mare: anzi, l’ossidazione delle spolette e degli inneschi, rende questo materiale ancora più pericoloso.