Terrorismo, SAPPE: “Impedire il proselitismo e la diffusione del radicalismo islamico nelle carceri “

 Terrorismo, SAPPE: “Impedire il proselitismo e la diffusione del radicalismo islamico nelle carceri “

20091101 – ROMA – CRO : CARCERI: SUICIDIO BLEFARI, IMPICCATA IERI SERA CON LENZUOLA. Un interno del carcere di Rebibbia, a Roma, in un’immagine d’archivio. La neo brigatista Diana Blefari Melazzi, condannata all’ergastolo per l’omicidio del giuslavorista Marco Biagi, si e’ impiccata ieri sera, attorno alle 22:30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. La donna – secondo quanto si e’ appreso – era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell’accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che – si e’ inoltre appreso – avrebbero sciolto con difficolta’ i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si e’ impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza pero’ riuscirvi. ANSA / ALESSANDRO DI MEO / ARCHIVIO / PAL

Impedire il proselitismo e la diffusione del radicalismo islamico nelle carceri sospendendo il provvedimento in atto della vigilanza dinamica. Lo chiede al Ministro della Giustizia Andrea Orlando il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria: “Il carcere è un terreno fertile nel quale fanatici estremisti, in particolare ex combattenti, possono far leva sugli elementi più deboli e in crisi con la società per selezionare volontari mujaheddin da inviare nelle aree di conflitto, grazie ad un meticoloso indottrinamento ideologico. Non è infatti un caso la radicalizzazione di molti criminali comuni, specialmente di origine nordafricana, che pure non avevano manifestato nessuna particolare inclinazione religiosa al momento dell’entrata in carcere, che si sono trasformati gradualmente in estremisti sotto l’influenza di altri detenuti già radicalizzati. Per impedire tutto ciò è necessario sospendere il sistema della vigilanza dinamica, introdotto nelle carceri dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che consente ai detenuti di stare molte ore al giorno fuori dalle celle, mischiati tra loro, senza fare nulla e con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.
Capece sollecita Ministro e Capo DAP ad intervenire nel merito sospendendo in via precauzionale la vigilanza dinamica nelle carceri: “Il problema principale della radicalizzazione in carcere è che un determinato individuo entra in carcere per reati comuni e ne esce radicale, senza che il sistema di sicurezza esterno si renda conto di cosa è accaduto in carcere, quali rapporti ha costruito, su quali si è basato e, soprattutto, dove è finito dopo il fine pena. E la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto nelle carceri, che consentono la promiscuità tra i detenuti senza controlli della Polizia Penitenziaria, sono provvedimenti che dovrebbero essere sospesi in via precauzionale proprio per i rischi congeniti che essi comportano. Per questo chiediamo al ministro della Giustizia Orlando e al Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Consolo di sospendere vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, oltre a invitarli a convocare le OO.SS del Corpo di Polizia Penitenziaria per esaminare la questione”.

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