Trentola Ducenta, parrochia “San Giorgio Martire” accoglie e venera Maria di Nazareth

 Trentola Ducenta, parrochia “San Giorgio Martire” accoglie e venera Maria di Nazareth

TRENTOLA DUCENTA. La parrocchia di San Giorgio Martire in Ducenta si prepara ad ospitare un altro grande evento.
Dopo l’incoronazione della Beata Vergine di Pompei e la benedizione della lapide in suo onore, posta lo scorso 4 ottobre nella navata destra della chiesa, continua il cammino di fede in nome di Maria di Nazareth.
Dal 19 al 25 novembre, infatti, la Vergine, che occupa un posto fondamentale nell’attuazione del Progetto di Dio, sarà accolta nel paese dell’agroaversano. Proprio Maria di Nazareth il cui destino è annunciato sin dall’inizio dei tempi e che finirà quando si assisterà alla fine dell’umanità; la Beata che è al centro delle profezie dell’Antico Testamento e che lo stesso Papa Francesco ha più volte ribadito di ritenere fondamentale per le sorti di ognuno di noi.
E’ previsto per le ore 17:30 di giovedì 19 novembre l’arrivo della sacra immagine, con la successiva intronizzazione e la liturgia di accoglienza. Successivamente la Messa Solenne con l’omelia su “Il cammino spirituale della vergine”. Venerdì 20 novembre, invece, alle ore 8:00 si terrà la visita e preghiera personale; alle 18:00, saranno benedette le donne “in attesa” nel corso della Santa Messa, mentre alle 18:45 sarà il momento della recitazione del Rosario Antico (nel tema misteri dolorosi), con la proiezione della più antica serie xilografica sui Vangeli risalenti al XV secolo. Sabato 21 novembre, dopo la consueta visita e la preghiera delle 8:00, si terrà, alle 18:00, la messa per le famiglie che desiderano un figlio; un’ora più tardi il Rosario Antico con i misteri Gaudiosi. La “Parola” di Maria di Nazareth e il ciclo delle preghiere in sue nome terminerà nella giornata di domenica 22 novembre, quando, dopo le messe delle 7:30, 10:00 e 11:30, verrà recitato il Rosario antico ponendo l’accento sui misteri gloriosi con atto di affido e liturgia di congedo. Dal 23 al 25, invece, Padre Michele, promulgatore alla devozione di Maria di Nazareth, terrà una catechesi sul vangelo di Marco.
“Per la nostra comunità – dice Don Luciano Di caprio -, eventi di questo tipo favoriscono l’ascolto delle Spirito, che noi riteniamo alla base della vita di ogni individuo cattolico. E’ lo spirito Santo che ci conduce e ci sprona ad essere sempre più vicini all’immagine autentica di Gesù. Ciò che viviamo in parrocchia come comunità credente è il desiderio di voler essere sempre più autentici discepoli. Chi meglio di Maria può aiutarci a vivere la nostra fede? Vedere Gesù con gli occhi della madre è il segreto che tutti i cristiani devono conoscere per poter vivere realmente il Vangelo.
Maria – afferma il parroco – è immagine della Chiesa, è la donna dei sì, la discepola fedele, la donna del silenzio, la donna obbediente, la donna sotto la Croce. In ogni tratto della nostra vita ci insegna ad amare la Chiesa, a rispondere alla nostra vocazione, a seguire Gesù. Maria ci insegna il silenzio che lei stessa ha vissuto a Nazareth; ci invita a vivere la nostra sofferenza, aggrappandoci alla Croce. Maria è la donna della vita eterna, la madre del Risorto.
Senza una madre fede – conclude – la nostra fede è orfana, la sua presenza ci fa sentire protetti, amati e sostenuti. Maria ci aiuta a sentire forte in noi l’amore di Dio Padre che ci ha donato il figlio Gesù come Salvatore”.
“La devozione del popolo di Ducenta – dice orgoglioso la guida spirituale – si può comprendere solo guardando l’eloquenza di alcuni segni che, in questi anni, hanno rappresentato una costante per la nostra comunità. E’ per questo che invito i nostri carissimi fratelli e le nostre carissime sorelle a partecipare alla festa per la visita di Maria di Nazareth, che viene in mezzo a noi per rinvigorire la nostra fede e sostenerci nel cammino della vita. Non possiamo farci cogliere impreparati. Accogliamo Maria – l’appello finale di Don Luciano – con gioia, accogliamo Maria con festa, accogliamo la sua carezza che, come madre, lei vuole donarci. Non mancate!”.

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