Sicurezza in mare al Salone Nautico di Genova, sì a tavolo per nuove regole sulla formazione nautica

 Sicurezza in mare al Salone Nautico di Genova, sì a tavolo per nuove regole sulla formazione nautica

Lo sviluppo di una nuova formazione nautica per garantire una maggiore sicurezza in mare è uno degli impegni già fissati nell’agenda del prossimo comandante generale della Guardia Costiera. Ad assicurare ai rappresentati delle scuole nautiche e degli operatori del settore l’avvio di un iter per stabilire le nuove procedure per accedere agli esami pratici per il conseguimento delle patenti nautiche, è stato lo stesso ammiraglio ispettore Vincenzo Melone, attualmente direttore marittimo del capoluogo ligure, che nelle prossime ore si insedierà al vertice della direzione nazionale delle Capitanerie di Porto.

L’annuncio è arrivato durante uno degli incontri promossi da Confarca (la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici) nell’ambito dell’iniziativa Mare Sicuro, in programma in questo fine settimana al Salone Nautico Internazionale di Genova. Ad accogliere l’ammiraglio Melone c’erano il presidente di Confarca, Paolo Colangelo, ed il segretario nazionale del settore nautico dell’associazione di categoria, Adolfo D’Angelo. “Dopo l’insediamento dei nuovi dirigenti partirà un tavolo permanente con gli operatori del settore nautico per riaprire il dibattito sulla sicurezza in mare e scrivere insieme nuove regole – afferma il segretario D’Angelo – Una discussione già avviata sia durante le trattative ministeriali, sia a livello locale con le capitanerie territoriali di riferimento, e da cui è maturata la consapevolezza che occorrono strumenti più efficaci per la formazione in mare”.

“Un ulteriore passo in quel lungo percorso verso la maggiore sicurezza in mare che oggi è possibile anche grazie all’approvazione alla Camera, la scorsa settimana, della legge delega per la Nautica – aggiunge il presidente Colangelo – Una normativa che apre ad una decisiva accelerata per l’approvazione di quei decreti ministeriale che da oltre due anni attendono di essere approvati”.

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