Alla Chiesa di San Rocco di Napoli Ilaria Borletti Buitoni racconta il suo viaggio controcorrente

 Alla Chiesa di San Rocco di Napoli Ilaria Borletti Buitoni racconta il suo viaggio controcorrente

Esce a settembre 2014 per Mondadori Electa, il libro di Ilaria Borletti Buitoni Cammino Controcorrente nella neonata collana delle Madeleines Memorie. Un racconto autobiografico, vivace e dai toni a tratti ironici e autoironici che ripercorre la storia della famiglia del Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e quella dell’autrice, caratterizzata da un cammino ‘in opposizione’. La narrazione prende obbligatoriamente avvio in un’epoca lontana a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento in orgoglioso omaggio alle famiglie di due grandi imprenditori lombardi, quella del nonno paterno Senatore Borletti industriale nel campo della meccanica di precisione e fondatore de La Rinascente, e quella del bisnonno Enrico Dell’Acqua anch’egli abile commerciante internazionale nel settore tessile. Prosegue poi con ritmo serrato tra le vicende paterne durante il Novecento: un percorso che si intreccia con la politica, con la Resistenza e con storie di grande coraggio, con la borghesia illuminata delle grandi famiglie milanesi nel dopoguerra (Alemagna, Faina, Falck, Mondadori, Rocca, Recordati, Pirelli…), con il fervore culturale della città. Una generazione che dalle macerie ha creato un paese con entusiasmo partendo da parole quali fiducia, modernità e futuro. Ilaria Borletti Buitoni è una bambina che vive il boom economico di quegli anni. Ha un padre – purtroppo prematuramente scomparso- molto affascinante, un eroe di guerra, un imprenditore e lavoratore progressista che credette, nonostante lo sprezzo di alcuni intellettuali coevi, nell’idea rivoluzionaria del ‘’vestito pronto per tutti’’, una scommessa ampiamente vinta negli anni Sessanta. In casa respira l’atmosfera dell’impegno culturale perseguito dalla madre la quale, sempre all’inizio di quello stesso decennio, fondò un centro molto attivo con teatro e biblioteca a Milano che prese il nome del Palazzo settecentesco che lo ospitava: il Durini. Ma Ilaria è anche l’adolescente che osserva impotente il declino della borghesia milanese e lo sgretolamento della famiglia insieme all’abbandono di molti amici nei momenti più difficili. Anche per questo alla fine degli anni Ottanta l’autrice cerca e trova una seconda casa all’estero, in Inghilterra, in un luogo lontano dove il cognome non conta più nulla e in cui “qualsiasi giudizio su di me sarebbe stato legato esclusivamente alle mie azioni, non alla storia che mi aveva preceduto”. Ispirata da ideali di impegno e solidarietà Ilaria Borletti Buitoni si è dedicata per ben 17 anni, un mese all’anno, ad accompagnare un gruppo di medici volontari in Kenya. Sono molte le pagine nel libro che raccontano dei colori dell’Africa, dei bambini (che non ridono) delle singolari tradizioni locali, a volte toccanti, a volte al limite del disumano. Con questa esperienza diviene presidente dell’AMREF Italia un’organizzazione africana fondata da medici ed educatori inglesi; un’associazione non profit come il FAI, che ha presieduto negli anni dal 2011 al 2013. Ruoli che testimoniano quanto il Sottosegretario creda nel ‘Terzo Settore’, negli spazi di miglioramento e crescita di questi ambiti. Tra autobiografismo e aneddoti il libro offre continuamente spunti di riflessione sul nostro Paese in un confronto tra ideali, cultura, lavoro e soprattutto politica di ieri e di oggi. Fino ai capitoli più vicini ai nostri giorni dedicati all’ingresso in politica con Scelta Civica e soprattutto all’attività di Sottosegretario. Una nomina, prima con Massimo Bray e poi con Dario Franceschini, e soprattutto una delega al paesaggio, che Ilaria Borletti Buitoni ha accolto con grande entusiasmo. Un sentimento poi raggelatosi nell’amaro scontro con la pachidermica struttura del MIBACT affaticata da un’amministrazione pubblica pesante e ‘burocraticizzata’. Il libro si chiude con un’istantanea del Governo attuale: giovane, connesso che ‘cambia verso’ ‘rottama’, ‘manda a casa’ e con una serie di quesiti sul futuro dell’Italia tra i quali anche, riflette l’autrice, quale sia il proprio ‘posto’ su questo treno in velocità. Ma di una cosa Ilaria Borletti Buitoni è certa: il suo sarà di nuovo un viaggio controcorrente. ILARIA BORLETTI BUITONI Nata a Milano nel 1955, laureata in Scienze Politiche, unisce una solida esperienza imprenditoriale con la propensione ad occuparsi di realtà del terzo settore. è stata attiva come Presidente o Consigliere di numerose organizzazioni non profit italiane e internazionali sia nel campo umanitario che in quello culturale. Dal 2011 al 2013 è Presidente del Fai. Nell’aprile 2013 è stata nominata Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali.

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