“Stella cadente”

 “Stella cadente”

Ci sono quei momenti in cui ti senti sola, pur essendo circondata da persone. Quei momenti in cui non sai il motivo della tua esistenza, e ti senti inutile. Quei momenti in cui non sai quale ruolo ti riservi la vita, non sai cosa sei o cosa diventerai.
Perciò ti alzi come se nulla fosse e ti isoli, cammini lenta verso la prua della barca.
Cerchi di staccare.
Ed automaticamente tutto si fa silenzioso.
La musica che sembrava così forte, ora è sottofondo dei tuoi pensieri.
Il vocio degli amici ora è solo un eco lontano, quasi impercettibile.
Perciò ti distendi, alzi lo sguardo ed ecco un inaspettato cielo stellato.
Un luogo perfetto per dar voce alle tue domande.
Così con la testa rivolta verso l’alto, smetti di pensare. Smetti di fare ogni cosa.
E d’improvviso, eccola.
Un puntino così minuscolo che si sposta così velocemente da lasciare una scia di fuoco.
Inizia a brillare sempre di più fino all’attimo dopo in cui sparisce.
Ed i tuoi occhi rispecchiano quell’immagine così nitida, da lasciarti con la bocca aperta e la pelle d’oca.
La osservi fino alla fine, silenziosamente.
Affinché nulla e nessuno ci faccia caso.
Affinché quella sia risposta alle tue domande, dubbi e speranze.
Chiudi gli occhi così forte da farti male. Ed esprimi quel desiderio che sai che non si avvererà.
Ma sai anche che nel profondo una piccola parte di te spera davvero che diventi realtà.

A cura di Gaia Vecchione

Mario Orlando

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