Droga, operazione “pitbull”: stroncato traffico tra Campania e Abruzzo

 Droga, operazione “pitbull”: stroncato traffico tra Campania e Abruzzo

cocainaBlitz in tutta Italia dal parte della squadra mobile della polizia di stato che ha sgominato un traffico di droga tra Campania e Abruzzo: la squadra Mobile di Pescara, coadiuvate da quelle di Chieti, Teramo e Napoli, alle prime lui dell’alba di oggi ha portato brillantemente a termine l’operazione ‘Pitbull’, contro un gruppo criminale di matrice campana che, con cadenza settimanale, trasportava consistenti partite di cocaina, acquistate a Napoli e poi rivendute ad una rete di spacciatori attivi sulla costa abruzzese. Due le misure cautelari e 24 le persone complessivamente denunciate nell’indagine. Sono stati sottoposti ad obbligo dimora due napoletani di 51 anni, considerati i vertici del gruppo. Eseguite, inoltre, una dozzina di perquisizioni, in quattro province, nei confronti dei componenti della rete di spacciatori di secondo livello – attivi tra Pescara, Montesilvano (Pescara), Silvi (Teramo) e Ortona (Chieti) – di cui facevano parte non solo rom locali, ma anche diversi insospettabili, tra cui il titolare di un bar, un’impiegata e un rivenditore di auto. Nel corso dell’operazione, con il supporto delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e delle unità cinofile della squadra Volanti di Pescara, gli agenti della Mobile hanno anche sequestrato alcune dosi di droga, insieme a sostanze da taglio, bilancini elettronici e soldi in contanti, segno evidente, secondo gli inquirenti, che le attività illecite degli indagati erano tuttora in corso. L’indagine ‘Pitbull’ – così si faceva chiamare uno degli spacciatori – è partita dall’arresto, a marzo del 2013, di un 43enne pescarese, nella cui abitazione, in pieno centro, furono trovati 600 grammi di cocaina. L’uomo era il referente locale del gruppo campano e si occupava della custodia e dello smistamento delle partite di cocaina, nonché della riscossione dei proventi delle vendite; nel giorno dell’arresto fu trovata una lista contenente la contabilità del gruppo, il cui esame, insieme ad intercettazioni telefoniche, ha permesso di ricostruire le attività illecite. A coordinare le indagini è stato il pm della Procura di Pescara Gennaro Varone. Le misure cautelari sono state emesse dal gip Maria Michela Di Fine.

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