Raccolta Rifiuti a ditta gestita dai clan: in manette il sindaco di Roccamonfina
Operazione da parte dei militari del’arma dei carabinieri del Reparto Operativo di Caserta hanno arrestato alle prime luci dell’alba di questa mattina il sindaco di Roccamonfina, in provincia di Caserta, Maria Cristina Tari e notificato al dirigente dell’Ufficio Tecnico Silvio Russo una richiesta di arresti domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta della DDA di Napoli sugli appalti per la raccolta dei rifiuti affidati alle aziende facente capo all’imprenditore Angelo Grillo, ritenuto un uomo vicino al clan camorristico dei Belforte operante a Marcianise. L’accusa per il sindaco eletta con l’80% dei voti nell’ultima tornata elettorale è di corruzione con l’aggravante mafiosa. Il sindaco è accusato di aver affidato alle società di Grillo, Ecosystem 2000 e Fare L’Ambiente, l’appalto per la raccolta dei rifiuti nel suo Comune in cambio dell’assunzione di due persone e d un finanziamento di 1000 euro alla Pro Loco da parte dell’imprenditore. Gli inquirenti hanno anche accertato che il Comune ha pagato all’azienda di Grillo un compenso per il servizio maggiorato di quasi duemila euro rispetto a quello dato alla società precedente, 25mila euro rispetto ai 22900 euro. Il Gip di Napoli ha disposto il carcere anche per Grillo e
per il figlio, entrambi già detenuti per altre accuse, mentre agli arresti domiciliari sono finiti alcuni dipendenti di Grillo, ovvero Sergio Luciano, accusato di aver speso il nome del padre, un alto ufficiale della Guardia di Finanza in congedo, per far ottenere a Grillo l’appalto della raccolta nel Comune di Roccamonfina, e l’ex segretaria Assunta Mincione, già coinvolta in precedenti inchieste del suo ex datore di lavoro le cui dichiarazioni accusatorie sono stati determinanti durante le indagini. Le indagini sono coordinate dai pm della Dda di Napoli Conzo, Landolfi e Lucchetta.